Archivio di maggio, 2015
Verso Pistoia: formazione in neuroscienze e scienze del comportamento
30 maggio 2015
di Luigi Benevelli
Alcune premesse:
Pare che nella progettazione delle REMS/opg di Castiglione delle Stiviere si stia valutando l’opportunità di distinguerle fra di loro privilegiando fra tutti gli altri gli aspetti clinici (v. diagnosi, doppie diagnosi) della condizione delle persone internate.
Forum Pistoia: la bozza di programma al 3 giugno
29 maggio 2015
Chiudere gli OPG, superare le REMS: le proposte di Psichiatria Democratica per governare il cambiamento.
28 maggio 2015
Premessa
Le “Relazioni trimestrali sullo stato di attuazione dei programmi regionali relativi al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari†dei Ministeri della Salute e della Giustizia, consentono un certo monitoraggio del processo, anche se, per quanto tempestive, scontano un inevitabile ...
Carta di Trieste, su quel documento così importante è calato il silenzio
28 maggio 2015
di Carlo Muscatello (°)
Conosciamo la Carta di Treviso sulla tutela dell’infanzia, la Carta di Roma sul rispetto per i migranti, conosciamo altri documenti deontologici che i giornalisti si sono dati nel corso degli anni, ma poco o nulla sappiamo della Carta di Trieste. Si tratta di un “codice etico per i giornalisti e gli operatori dell’informazione sulle notizie concernenti cittadini con disturbo mentale e questioni legate alle salute mentale in generaleâ€, che è stato redatto a Trieste, nel 2010, nello splendido parco di San Giovanni che un tempo ospitava un manicomio: quello dove si realizzò la “rivoluzione basagliana†che ebbe il suo approdo normativo nella Legge 180.
Forum Pistoia: la bozza di programma al 24 maggio
24 maggio 2015
Napoli. Appello contro la barbarie: La pericolosità sociale e le misure di sicurezza
24 maggio 2015
Parte l’appello per l’abolizione della misura di sicurezza
24 maggio 2015
Contro la barbarie della normativa vigente sull’internamento
Il movimento “Società pericolosaâ€, composto da docenti e studenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, invita tutti allo spettacolo teatrale degli internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa “Filippo Saporitoâ€, e promuove una raccolta di firme finalizzata alla riforma delle misure di sicurezza e della “pericolosità socialeâ€.
StopOpg. Chiudere davvero gli OPG = più Servizi per la salute mentale e non Rems
22 maggio 2015
Il 31 marzo 2015 è stata una data importante nella storia del nostro Paese con la conferma della “chiusura per legge†degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
L'emanazione di un'ulteriore proroga della scadenza per la chiusura degli Opg avrebbe interrotto un processo che in questi ultimi anni, pur tra mille difficoltà e ostacoli, dall’aprile 2011 ha dimezzato le presenze nei manicomi giudiziari: dalle 1.419 persone internate (1.323 uomini e 96 donne) siamo scesi a 698 presenze (623 uomini e 75 donne).
Adesso bisogna chiudere davvero gli OPG ancora in funzione e al loro posto non devono aprirsi nuove strutture manicomiali.
Perciò stopOPG continua la mobilitazione:
Giovani operatori a Pistoia: se noi per primi ci chiudiamo…
21 maggio 2015
di Luca Monacelli (*)
L’11 maggio sono stato all’incontro organizzato dal gruppo dei giovani operatori del Forum della Salute Mentale di Trieste e da Peppe Dell’Acqua e che come immaginavo, voleva essere una stazione di un viaggio organizzativo e non solo, verso Il congresso di Pistoia e poi oltre...
Mentre il treno pacatamente raggiungeva Trieste pensavo a quali incontri, a quali parole avrebbero divelto ulteriori zone d’ombra presenti in me. A cosa mi sarei portato a casa per proseguire questa nostra storia così difficile e contraddittoria di ‘psichiatria basagliana’.
Pistoia. Una scuola per la salute mentale
18 maggio 2015
Di Peppe Dell’Acqua.
Riprendo il suggerimento di Luigi Benevelli che invita a segnare all’ordine del giorno il problema della formazionedi formazione.
Nelle facoltà di medicina, di psicologia, di infermieristica, di assistenza sociale e nelle scuole di specializzazione e di riabilitazione psichiatrica è difficile trovare corsi, seminari, ricerche legati alla storia del cambiamento, alle possibilità di cura e di emancipazione che sono nate dalle prime porte aperte dell’ospedale goriziano. I riferimenti vengono cercati altrove, si studiano malattie, modelli di servizi, assetti sociali e politici che non tengono conto della scelta di campo che il nostro paese ha fatto abbandonando il modello manicomiale, restituendo diritti, e scommettendo sulle possibilità dei singoli. Ovunque si insegna La Psichiatria e ovunque domina la freddezza del paradigma medico, troppo spesso mutuato da assetti culturali e sanitari di altri paesi.