Archivio di giugno, 2018
Posizioni disallineate dal carcere: “La trappola del fuorigiocoâ€. Una recensione.
27 giugno 2018
Di Susanna Berardi, Maria Cappello, Barbara Fabrizi, Rossella Lupo, Vincenza VaccaroAi margini della realtà delle nostre città povere d'umanità , dove l'individualismo competitivo, anche il più feroce, avvelena le relazioni e i valori correnti, dove esiste una moltitudine di uomini, la cui condizione esistenziale è l'abbandono, la solitudine fino alla stigmatizzazione in quanto ultimi, il libro di Carlo Miccio non è solo di stringente attualità nel raccontare una vicenda di sradicamento delle strutture familiari e storico vitali originarie, nel materializzare gli esiti del fenomeno escludente di individui considerati inassimilabili, ma riesce a conciliare il lettore con la drammaticità delle piccole e grandi storie di esclusione che si susseguono, quando offre un protagonista che riesce a trasformare un'esperienza tragica in un processo di costruzione di consapevolezza civile, di responsabilità sociale e di coscienza di sé in rapporto agli altri.
Un insolito invito a pranzo a Rebibbia
26 giugno 2018
Di Carlo Miccio
Ho conosciuto Susanna, Maria, Barbara, Rossella e Vincenza grazie ad un loro invito a pranzo, ovviamente nella residenza speciale che non sono autorizzate ad abbandonare, la sezione femminile di massima sicurezza del carcere di Rebbibbia. Amici comuni avevano regalato loro una copia del mio romanzo, che gli era piaciuto al punto di voler conoscermi ed estendere un invito – previa autorizzazione di prammatica – da me ovviamente accolto subito.
Per me, che non ero mai entrato in un carcere, era l'occasione di vedere da vicino il grado più alto di un'istituzione totale, un concetto da cui – dopo aver letto Focault e Basaglia – mi riesce sempre difficile prescindere nell'analisi della realtà che mi circonda.
CAMPUS 40#180 Ciclo di incontri-dialoghi-formazione in occasione dei 40 anni della legge 180
25 giugno 2018
A Trieste, più di 500 presenze per “Democrazia e salute mentale di comunità ”
23 giugno 2018
Di Emily Menguzzato
Trieste- Cinquecento persone, da tutto il mondo. A parlare di diritti e di democrazia, a riflettere sulla centralità dei bisogni e dei desideri: a interrogarsi su tutto ciò che si immagina negato alle persone con disturbo mentale. Si conclude oggi al Parco di San Giovanni il seminario internazionale “Democrazia e Salute Mentale di comunità â€, organizzato dal Collaborating Centre dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca e la formazione e dal Dipartimento di Salute Mentale di Trieste. Tre giorni di conferenze, workshop ed eventi paralleli che hanno coinvolto soggetti e organizzazioni “impegnati nel cambiamentoâ€.
Jefferson Garcia Tomala
17 giugno 2018
La forma dell’acqua, pistole elettriche e TSO
17 giugno 2018
Di Francesca de Carolis
C’è qualcosa che non va... qualcosa che non quadra... mi era subito sembrata “stranaâ€, oltre che drammatica e scandalosa, la notizia del ragazzo di origine ecuadoregna, venti anni, ucciso a Genova con cinque colpi di pistola, cinque colpi di pistola non alle gambe, alle braccia, ma in punti vitali, nel corso di un “Tsoâ€. Tso, trattamento sanitario obbligatorio...
Cinque colpi di pistola? Trattamento sanitario obbligatorio? Non sarebbe la prima volta di un tentativo di Tso con esiti così drammatici (ma questo naturalmente non può giustificare...), ma... leggo di Tso, eppure si parla solo di un intervento di polizia?
La pistola per l’elettroshock per strada
17 giugno 2018
A proposito di Jefferson ToumalÃ
17 giugno 2018
Il tragico incidente di via Borzoli: un intervento di emergenza, ma non un TSO
16 giugno 2018
Gorizia 1961. Mentre nasce la legge 180
13 giugno 2018
Di Peppe Dell’Acqua
È in libreria da pochi giorni “All’ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizia 1961†di Antonio Slavich, ultima proposta della Collana 180 – Archivio critico della salute mentale (edizioni AB Verlag, Merano). Una narrazione che è la testimonianza dell’origine di una storia che cambierà il nostro modo di pensare alla malattia mentale. È il 16 novembre 1961 quando Franco Basaglia entra come direttore nel manicomio di Gorizia, ai confini del mondo, nel cuore della guerra fredda. Il giovanissimo Antonio Slavich, arriverà pochi mesi dopo, primo e unico aiutante del nuovo direttore. Tutto comincia qui. Lo scenario che si presenta ai due giovani medici è un mondo di sofferenza, di violenza, di annientamento, gli uomini e le donne non ci sono più, soltanto internati senza volto né storia. Messa tra parentesi la malattia gli internati cominciano a chiamarsi per nome, diventano persone, cittadini: il malato non la malattia.