Così Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione FVG e Assessore alla salute, su Il Piccolo del 25 maggio 2021. Una persona…
Questa lettera, inviata al Piccolo all’indomani del concorso per la nomina del Dirigente della struttura complessa Centro Salute Mentale di…
Oggi si terrà il primo appuntamento di FestivaLungo 2021 Web Edition, che il Centro Studi Generazioni&Luoghi promuove a Palazzo La…
«Una scrittura, quella di Rotelli, che non risente delle gergalità, ahimè datatissime, di molti scritti della psichiatria militante progressista degli…
Giovedì pomeriggio ho dovuto dire a Marco Cavallo che Giuliano stava proprio male. Cristina e Aurora mi avevano pregato di…
L’articolo di Daniele Mencarelli su “Domani” continua la storia di Andrea, che vorremmo potesse non finire. In cinque anni avevamo…
L’associazione Marco Cavallo Forum Salute Mentale Brescia, in occasione del 43° anniversario della legge 180, organizza in diretta Facebook per giovedì…
“PRETESTI, un libro al mese per ripensare alla cura e alle pratiche della salute mentale” è dedicato a Franco Basaglia.…
Storia di Andrea Soldi Il 5 agosto 2015 la città è caldissima, qualcuno è già in vacanza, altri cercano un…
Di Carlo Miccio / Con una certa diffidenza, ma anche l’ostinato desiderio di farmi un’opinione tutta mia, ho deciso di leggermi L’arte di legare le persone, pubblicato da Einaudi e scritto da Paolo Milone, che di mestiere fa lo psichiatra. Un libro che sin dal titolo mira a nobilitare la pratica della contenzione psichiatrica, cioè l’abitudine di legare al letto i pazienti più agitati. Pratica difesa dall’autore come strumento per evitare danni peggiori, che però si fa una certa fatica a immaginare (peggiori di cosa?) alla luce di episodi come quello di Giuseppe Casu – morto nell’ospedale psichiatrico di Cagliari dopo nove giorni di contenzione – ed Elena Casetto, una ragazza di nemmeno 20 anni, morta in un incendio che ha coinvolto il reparto di psichiatria dell’ospedale bergamasco Papa Giovanni XXIII mentre era legata anche essa.