digiunoÈ il 26 marzo. Oggi tocca a me.

È la prima volta che partecipo ad un digiuno per portare avanti una lotta per i diritti civili. È una strana sensazione, per un intero giorno non mangerò… mentre lo faccio mi accorgo che questo mio piccolo atto di rinuncia, compiuto insieme a tante altre persone, ha un senso. Prima di tutto verso me stesso regalandomi una tensione molto profonda e una solidarietà non solo razionale verso le persone che in questo momento vivono una condizione ingiusta di sofferenza. Mi sento vicino a loro e mi sembra, con questo piccolo gesto, di dare una piccola risposta sensata alla insensatezza della situazione che denunciamo.

Ho partecipato al viaggio di Marco Cavallo, siamo entrati nei 6 OPG e ho ancora nel cuore i tanti sguardi degli internati che abbiamo avvicinato  in quei giorni. E le  loro parole…

“E io, senza che ci sia una precisa ragione giuridica e psichiatrica, vengo… prorogato per anni e anni…” così diceva con estrema lucidità e dignità un internato nell’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto.

Questa  ‘proroga’a tempo indeterminato,indefinita ed infinita, è peggio di una condanna. Costringe a vivere in una terribile condizione di disinformazione,  sospensione, estrema incertezza. La persona, la sua stessa responsabilità, viene annullata, quasi cancellata. Tutto questo deve cambiare, la Costituzione deve valere anche per questi cittadini…

ART 27 Costituzione

La responsabilità penale è personale.

L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.Non è ammessa la pena di morte.

ART 32 Costituzione

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per

disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Il 31 marzo è vicino, molto è cambiato nella direzione da noi indicata, ma ancora molto rimane da fare. Non abbasseremo la guardia.

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