ABRUZZO. Il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, aveva disposto la convocazione presso il proprio ufficio, per oggi, dell’amministratore del gruppo Villa Pini, Chiara Angelini, per ricercare una soluzione positiva alla vertenza.

All’ora convenuta, però, non si è presentato nessuno.
Dura la reazione del prefetto che ha inviato una nota alla stampa: «al di là delle valutazioni dell’azienda», ha detto, «si prende atto dell’ulteriore scarsa sensibilità e rispetto per le istituzioni che non potranno per il futuro non incidere sull’atteggiamento di questa Prefettura nei confronti dell’azienda».
Già nei giorni scorsi Gabrielli aveva denunciato lo «scarso rispetto delle istituzioni» da parte dell’azienda della famiglia Angelini e il forfait di stamattina rischia di inasprire ulteriormente i rapporti.
Anche se l’incontro è saltato Chiara Angelini ha però scritto una lunga lettera al prefetto «per spiegare la nostra versione dei fatti».
«In sessant’anni di attività la Clinica Villa Pini ha curato la gente, così come le altre aziende del Gruppo», dice l’amministratrice.

«LA POLITICA CI HA VOLTATO LE SPALLE»

«Migliaia di famiglie sono state assunte, chiunque è passato prima o poi da qui, inclusi quei politici che oggi ci avversano, ma ieri ci telefonavano per saltare la lista d’attesa o raccomandare un elettore o un parente per un posto di lavoro».
«In sessant’anni», continua l’amministratrice, «non c’è stata una volta in cui gli obblighi retributivi e contributivi siano venuti meno. Nel 2007 eravamo più di 2300. Dopo il passaggio del cancro infetto di una certa politica, settecento persone hanno già perso il lavoro. Nel 2008 Enzo Angelini ha fatto quello che in Italia non si dovrebbe fare mai, per nessun motivo: ha parlato».
Da allora, secondo la figlia del grande “accusatore” di Ottaviano Del Turco, «ogni genere di vessazione è stato perpetrata ai danni di questa azienda (basti pensare che sono intervenute 192 ispezioni sulle Aziende del Gruppo solo negli ultimi due anni). Destra e sinistra hanno ingaggiato una lotta su chi riesca a far chiudere per prima Villa Pini, che è diventata la striscia di Gaza della politica italiana locale».
La conseguenza, sempre secondo la ricostruzione del Gruppo, sarebbe quella di gettare sul lastrico 1600 famiglie: «è evidentemente un prezzo che la politica è disposta a pagare».

I DEBITI E I TAVOLI TECNICI, LA STORIA INFINITA

Il prefetto dell’Aquila alcuni giorni fa ha spiegato in una riunione che avrebbe promosso un tavolo tecnico di accertamento dei crediti dovuti al Gruppo indipendentemente da tutto.
L’assessore Venturoni ha inviato ieri un fax all’azienda con il quale ha annullato il tavolo tecnico e ha spiegato che qualsiasi tavolo tecnico sarà subordinato ad un incontro dell’Azienda col prefetto.
«Il nostro insindacabile diritto ad accertare il debito che la Regione ha nei nostri confronti è dunque subordinato a condizioni?», domanda Chiara Angelini.
«Quale collegamento può mai esserci tra un tavolo di natura tecnica e gli umori dell’assessore? A noi sembra che siano alcune Istituzioni a comportarsi in maniera vessatoria nei nostri confronti, e che il problema non sia certo di bon ton».
Da qui sarebbe nata l’idea di rinunciare all’incontro di oggi, idea comunicata allo stesso prefetto via fax.
«Su consiglio del mio legale», ha scritto Angelini a Gabrielli, «non posso consentire che il mio diritto ad avere chiarezza sul riconoscimento dei miei crediti sia in alcun modo vincolato a condizioni di sorta. Mi vedo dunque costretta, con rammarico, a non partecipare alla riunione da lei indetta per questa mattina, né sarò disponibile ad altri incontri che siano posti come condizione al riconoscimento dei miei diritti e che siano usati da altri per eludere i propri obblighi nei miei confronti».

«MANCANZA DI RISPETTO NEI CONFRONTI DEL PREFETTO»

«Il prefetto dell’Aquila ha puntualmente onorato gli impegni assunti, prova ne sia la tempestiva convocazione del tavolo tecnico da parte dell’Assessore Venturoni», replicano ancora una volta dalla prefettura.
«Non altrettanto può dirsi per il rappresentante del Gruppo “Villa Pini” che si era impegnato, con il Prefetto, a dare alcune risposte nella giornata di lunedì decorso. Non solo non sono giunte le risposte ma si è mancato di rispetto alla sua persona ed alla sua funzione, disattendendo formali inviti».
«Pur consapevoli della complessità della situazione che scaturisce», continua la nota della Prefettura, «tra le altre innumerevoli cause e concause, dalle difficili interlocuzioni con la regione Abruzzo si invitano gli amministratori del citato Gruppo a non fornire rappresentazioni errate della realtà a partire dal ruolo svolto dal Prefetto dell’Aquila che ha solo operato nell’interesse generale».

tratto da: http://www.primadanoi.it 12/11/2009

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