dalla Giunta dell’Unione Camere Penali

Apprendiamo che la Giunta Regionale toscana, dopo tanti tentennamenti, ha infine deciso di destinare gli internati toscani dell’Opg di Montelupo Fiorentino alla Casa Circondariale Mario Gozzini di Firenze che, per l’occasione, attraverso apposita operazione di maquillage, dovrebbe parzialmente trasformarsi in Rems a vigilanza rafforzata.

Avevamo denunciato nei giorni scorsi il fatto che l’Opg toscano, sebbene cancellato per legge, fosse ancora in piena attività e fosse evidentemente destinato a sopravvivere chissà per quanto tempo, vista l’incapacità della Regione di individuare soluzioni adeguate per la realizzazione delle strutture alternative previste dalla legge, miseramente documentata dalle plurime e variegate ipotesi formulate nell’arco di oltre tre anni e sempre rapidamente accantonate.

Tuttavia la scelta operata rappresenta il peggiore epilogo che potesse immaginarsi.

Ci si chiede come possa una Rems, che dovrebbe essere una struttura sanitaria e non penitenziaria, un luogo di cura e di assistenza e non di detenzione, come vuole la legge, essere ospitata dalla sezione di un carcere; come si possa immaginare di dare attuazione ad una legge che, con enorme progresso di civiltà, sancisce la chiusura degli Opg, trasferendo in malati in un carcere.

Il caso, inoltre, rappresenta un ulteriore campanello di allarme se si considera che già la Lombardia aveva deciso di trasformare in Rems a vigilanza rafforzata l’Opg di Castiglione delle Stiviere, con un’operazione che assomiglia molto ad un cambio di etichetta, e che il Piemonte e la Liguria avevano deciso di destinare i propri malati a quella struttura.

Non vorremmo – ma abbiamo motivo di temerlo – che una riforma di portata storica, grazie a scelte di questo tipo, si trasformasse in un’operazione gattopardesca.

Sono molte le Regioni che non sono pronte a rispettare il dettato normativo, nonostante il lunghissimo tempo avuto a disposizione. Gravissime inadempienze sulla pelle di persone che, invece, avrebbero bisogno di maggiori attenzioni, perché alle loro problematiche spesso si aggiunge l’abbandono da parte delle famiglie.

Chiediamo dunque al Governo di non ratificare la decisione della Regione Toscana, d’intervenire immediatamente in tutte le Regioni inadempienti e di nominare un commissario ad acta, come previsto dalla legge, per procedere rapidamente all’individuazione di soluzioni alternative per i malati di quelle regioni in cui non sono state ancora approntate soluzioni idonee, auspicabilmente rivalutando anche quelle che non sono in linea con l’ispirazione del percorso riformatore culminato nella Legge 81/2014.

(www.camerepenali.it, 8 aprile 2015)

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