r-ROSI-BINDI-large570Di Peppe Dell’Acqua

“Io rimprovero alla Bindi la sua esistenza”, così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Non sono d’accordo. Non solo per una questione di buone maniere. L’onorevole Bindi è stata ministro della Sanità dal 1996 al 2000. In quei 4 anni accaddero cose importanti. Un suo decreto, coraggioso, avviò la chiusura definitiva dei manicomi dopo 20 anni di rinvii e distrazioni. Fu approvato il Progetto obiettivo per la tutela della salute mentale che ancora oggi è autorevole riferimento per le politiche di salute mentale vista la latitanza di governi e regioni ad affrontare con scelte risolute la questione. La Campania è tra queste. Si trovò a fronteggiare il metodo Di Bella (sostenuto da acutissimi esponenti di alleanza nazionale e non solo) e una marea montante di stupidità, di polemiche, di lobby spregiudicate, di giudici e pretori. L’attacco fu furibondo, l’esposizione mediatica, quasi una gogna. Ben consapevole che non vi era alcuna evidenza scientifica a giustificare un trattamento che si era già mostrato dannoso e truffaldino, dovette approvare una ricerca per la verifica della validità di quel “metodo” . Sottolineò, saggiamente, che il presupposto scientifico della sperimentazione era da rinvenire nell’allarme sociale che stava causando. Potrei ricordare altro: la riforma sanitaria, la limitazione dell’uso dell’elettroschok, il fronteggiamento delle lobby dei medici sulla questione della libera professione,la riforma dei policlinici universitari . Che Bindi esista e sia esistita mi pare una buona cosa. Vivo a Trieste da 45 anni, sono salernitano di origine, una parte importantissima della mia famiglia vive a Salerno, ho conosciuto De Luca segretario del PCI. Vado a Salerno almeno 4 volte l’anno. Ho visto una città difficile, faticosa da vivere diventare quello che è: più bella, vivibile, attiva. I miei nipotini non ci stanno male. Che De Luca sia esistito non mi pare una cattiva cosa. Mi piacerebbe che invitasse la signora Rosaria a una passeggiata sul Lungomare Trieste, di cui siamo giustamente orgogliosi, e gustando una granita sulla ritrovata spiaggia di Santa Teresa chiedesse consiglio su come costruire un pensiero lungo, una scelta di campo, per affrontare con intelligenza e coraggio i l’opacità delle politiche della salute mentale in Campania.
Con rispetto per il difficile lavoro che fate.

Write A Comment