cover_il-nodo-della-contenzioneIl Nodo della contenzione. Diritto, psichiatria e dignità della persona (a cura di) Stefano Rossi è un libro sulla contenzione in psichiatria che apre all’interdisciplinarietà con un confronto tra filosofi, giuristi, psicologi, psichiatri e sociologi voluto per far emergere il contributo che ogni sapere può fornire a questo tema così controverso. Il ricorso alla contenzione è presente in 8 servizi psichiatrici ospedalieri su 10. Questa pratica, benché non conosciuta, è molto diffusa e mette a rischio quotidianamente non solo l’integrità fisica di molte persone affette da disturbo mentale (vedi le morti di Cagliari nel 2006, di Vallo della Lucania nel 2009, di Bergamo nel 2019), ma con un’inaudita estensione ferisce la dignità delle persone e compromette una possibile adesione alle cure.

Stefano Rossi, avvocato e dottorando di ricerca in diritto pubblico e tributario nella dimensione europea, raccoglie gli esiti di un convegno organizzato dal Dipartimenti di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo nel febbraio 2014 dal titolo Diritto, dignità delle persone e psichiatria. Colpito dall’interesse della platea e dalla molteplicità di spunti che stavano nascendo decide di trasformare quest’esperienza in una pubblicazione di cui è il curatore.

Risultato di un lavoro durato un anno, il volume si compone di due parti e ad esso vi contribuiscono gli interventi di Antonio Amatulli, Stefania Borghetti, Giuseppe Arconzo, Marco Azzalini, Pietro Barbetta, Beatrice Catini, Peppe Dell’Acqua, Giandomenico Dodaro, Anna Lorenzetti, Michele Massa, Luca Negrogno, Barbara Pezzini, Giovanni Rossi, Stefano Rossi, Nadine Tabacchi, Lorenzo Toresini.

Nella prima parte alcuni dei relatori del convegno riprendono, integrano e approfondiscono i loro interventi. Peppe Dell’Acqua raccoglie in sette punti quella che per lui è l’insensatezza della contenzione, Giandomenico Dodaro osserva il problema della legittimazione giuridica dell’uso della contenzione sui pazienti psichiatrici, Michele Massa analizza la contenzione ripercorrendo la costituzione e l’attuale legislazione, Pietro Barbetta approfondisce alcuni paradossi del mondo della salute mentale, Marco Azzalini guarda ai soggetti deboli, cioè ai malati, Nadine Tabacchi pone l’attenzione sulla comunicazione tra medico e malato mentale.

La seconda parte raccoglie i frutti di queste testimonianze e si arricchisce del lavoro di altri tecnici che forniscono il loro contributo al dibattito sul tema della contenzione.

Viene analizzata la grammatica dei diritti dignità, libertà e rispetto che divengono vocaboli essenziali per tentare di costruire un nuovo linguaggio più attento alle persone, ai loro bisogni, alle loro aspirazioni, non perdendo però l’occasione di raccontare la vicenda delle persone e di confrontarsi con i diritti delle persone con disabilità sancite nella convenzione ONU.

Il curatore nel suo intervento analizza le forme della contenzione, fisiche, ambientali e farmacologiche, l’ordinamento italiano dove mancano le disposizioni legislative necessarie ed infine il limite della dignità del soggetto contenuto.

Questo testo, insieme a …e tu slegalo subito della stessa Collana 180 – Archivio critico della salute mentale, è stato posto come strumento a sostegno della Campagna contro la contenzione in Italia lanciata durate l’VIII Forum Salute mentale di Pistoia. Nel 2015.

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