La comunità protetta per pazienti psichiatrici è a Castiglione delle Stiviere

Ritornare alla vita di tutti giorni – dopo aver commesso un crimine, scontato la pena ed essere stati riabilitati – è possibile. È in quest’ottica di ritorno alla normalità che è nato il centro psichiatrico forense Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, la comunità protetta per pazienti psichiatrici di entrambi i sessi autori di reati voluta da Regione Lombardia e inaugurata questa mattina dal presidente Roberto Formigoni con l’assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione, Carlo Maccari: in questa struttura, parte integrante dell’azienda ospedaliera ‘Carlo Poma’ di Mantova, dal 21 marzo sono ospitate le prime 13 persone, 8 uomini e 5 donne, in libertà vigilata che, a conclusione del percorso riabilitativo, potranno fare ritorno in famiglia.

Significativo l’impegno finanziario di Regione in questo progetto sperimentale, battezzato “Meno ospedale psichiatrico giudiziario, più integrazione”: un milione di euro per la ristrutturazione edilizia della palazzina di proprietà della ‘Carlo Poma’ adibita a comunità protetta e un tempo occupata dalla Croce Rossa italiana, a cui si aggiungono 800mila euro per l’assunzione del personale sociosanitario composto da 18 operatori socio-sanitari, 8 infermieri, 2 psichiatri, 2 due educatori professionali, un medico dirigente, un assistente sociale e uno psicologo.

Studiata nei minimi particolari la comunità è composta da due moduli, immersi nel verde della collina della Ghisiola di Castiglione delle Stiviere: 40 posti letti (20 per uomini e 20 per donne come previsto dalla normativa regionale sulla residenzialità psichiatrica), camere dotate di bagno, aria condizionata e presa per la televisione. Recintato come un’abitazione civile, il centro offre percorsi riabilitativi e di risocializzazione nel rispetto della tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro. La particolarità, unica in Italia, è rappresentata dal fatto che all’interno della struttura – così come nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere – non sono presenti agenti di polizia penitenziaria ma solo operatori sociosanitari.

«Abbiamo voluto creare una struttura innovativa e alternativa rispetto a quella fornita nel resto d’Italia – spiega Formigoni -, intermedia tra il ricovero ospedaliero e il rientro nel territorio di appartenenza. Alla Ghisiola sperimenteremo nuovi percorsi finalizzati al recupero della salute, dei diritti e delle opportunità dei pazienti psichiatrici che si sono macchiati di reati». «Questa comunità – ha concluso Formigoni prima di visitare l’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere – s’inserisce in una strategia generale della sanità lombarda, tesa a sviluppare una rete territoriale di opportunità di cura e riabilitazione, in grado di monitorare in sicurezza il percorso di neutralizzazione della pericolosità sociale del malato mentale autore di reati, secondo le linee guida già sperimentate nel resto d’Europa».

(da Vita.it)

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