ERGASTOLO BIANCO, viaggio in un O.P.G. italianoOra concentrare gli sforzi per chiudere Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto. Ma la vera sfida è costruire un’ alternativa alla logica manicomiale

Dopo le chiusure degli OPG di Napoli Secondigliano e di Reggio Emilia arriva la chiusura anche per quello di Aversa. Un risultato importante, reso possibile anche grazie al lavoro svolto dal Commissario per il superamento degli OPG Franco Corleone.

Ora restano da chiudere i vecchi manicomi giudiziari di Barcellona Pozzo di Gotto e di Montelupo Fiorentino, dove restano poco più di sessanta persone internate. Ma anche la soluzione di Castiglione delle Stiviere va radicalmente rivista, perché l’Opg ha solo cambiato targa diventando una mega Rems con oltre duecento internati.

Intanto resta urgente un provvedimento del Governo per fermare gli ingressi nelle Rems di persone con misura di sicurezza provvisoria: un fenomeno preoccupante che ha rallentato la chiusura degli Opg e soprattutto alimentato l’idea che l’alternativa alla loro chiusura fossero solo le Residenze per misure detentive. Quando invece la legge sulla chiusura degli Opg ha stabilito che devono essere le misure alternative alla detenzione la norma e la detenzione in Rems l’extrema ratio.

Ecco perché la vera sfida è costruire l’alternativa alla logica manicomiale. Ciò è possibile investendo decisamente sul potenziamento e la riqualificazione dei servizi socio sanitari e di salute mentale del territorio, spesso in gravi difficoltà e con carenze: per garantire il diritto alla salute mentale e alle cure per tutti i cittadini, comprese finalmente anche le persone sinora internate nei manicomi giudiziari.

p. stopOPG

Stefano Cecconi, Vito D’Anza, Giovanna Del Giudice, Valentina Calderone, Denise Amerini, Patrizio Gonnella

La notizia su: Il Mattino di Napoli – Cronache campane

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