L’Asarp Casamatta è una Associazione di familiari e utenti dei servizi di salute mentale nata nell’86 in Sardegna per rivendicare con la forza, alle Istituzioni gravemente inadempienti, la pratica attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica n°180 del 1978.  Nel 1995 l’associazione apre la prima struttura residenziale CASAMATTA a Quartu Sant’Elena.

Il 27 luglio 2009, in mattinata, due carabinieri dei NAS, bussano alla porta di Casamatta e procedono ad una ispezione.

La denuncia è firmata dal Dott.Tronci in qualità di medico psichiatra e dirigente sindacale della UGL.

L’ispezione si conclude con un verbale in cui non si evidenzia nulla di irregolare e verranno sentite successivamente la responsabile della struttura Dott.ssa Stefania Matta e la Presidente Gisella Trincas.

Nel momento in cui si presentano negli Uffici dei Nas, le due rappresentanti di Casamatta, hanno la possibilità di conoscere, nel dettaglio, le accuse del medico/sindacalista Dott.Tronci.

Vengono denunciati: maltrattamenti, violenze, denutrizione fino allo sfinimento, impossibilità per le persone di potersi lavare, acquisto di alimenti di scarsissima qualità, mancanza di medico curante di riferimento, abbandono, impedimento ad uscire dalla casa, isolamento “strategico” della struttura attraverso il mancato funzionamento del citofono, e una serie di altre accuse gravissime.

In sostanza la struttura viene descritta (usando letteralmente tale termine) come un lager!

Appare da subito agli stessi carabinieri dei NAS, che parlano con i residenti e controllano ogni angolo della struttura, che le gravissime accuse formulate sono totalmente campate per aria. Lo stesso giorno quindi rilasciano un verbale in cui nessuna di queste accuse viene confermata dall’ispezione. Ma i carabinieri, giustamente, proseguono l’indagine anche su tutte le questioni amministrative e gestionali.

Tra le accuse infondate, si afferma che la responsabile della struttura (Educatore laureata) non è in possesso del titolo di Laurea e che la signora impegnata nelle pulizie della casa svolge funzioni di “educatore”, ed altre scempiaggini simili.

Gisella Trincas subito dopo l’intervento dei carabinieri ha chiesto di presentarsi spontaneamente davanti al Magistrato inquirente per essere interrogata e, tramite il suo legale di fiducia l’Avvocato Mario Canessa, ha concordato per il giorno 10 novembre l’espletamento di tale atto.

2 Comments

  1. admin

    Avendo letto l’articolo del 30/10 che riporta la denuncia nei confronti della presidente dell’Associazione sarda per l’attuazione dllla riforma psichiatrica Sig.ra Gisella Trincas, sento la necessità di esprimere una personale valutazione in proposito. Ho lavorato, come psichiatra, in
    un Centro di Salute Mentale di Cagliari sino a Dicembre 2008. Ho visto nascere, grazie all’impegno della Sig.ra Trincas, dopo un difficile periodo di gestazione, la
    Casa Matta, insieme ad una serie di interventi fortemente voluti nel campo della re-inclusione sociale di persone affette da disagio mentale (per esempio il Centro Sociale di via Diaz, sempre a Quartu S.E.). Nel 1995, anno della
    realizzazione della Casa Famiglia dell’ASARP, gli obiettivi della nostra amministrazione socio-sanitaria, che nel frattempo teneva ancora aperta la struttura manicomiale, erano ben lungi dal contemplare, per i nostri utenti e i
    loro familiari, un efficace impegno negli ambiti riabilitativi, nonostante la riforma Basaglia fosse operativa nel territorio nazionale da 17 anni.
    Ad una nostra (di operatori del C.S.M.) richiesta di fondi per le incombenze nel settore, ci fu risposto che gli interventi da noi proposti per il superamento dell’isolamento sociale dei nostri utenti spettavano alle associazioni di volontariato. In un clima di desertificazione culturale la Casa Matta rappresentò, quindi la prima, e l’unica per diversi anni, struttura
    abitativa per la re-inclusione sociale nel nostro territorio, a dispetto dell’inerzia del servizio pubblico. Ho avuto negli anni frequenti, regolari contatti con gli
    ospiti e gli operatori della Casa Famiglia, sia nel Centro di Salute Mentale che nella stessa struttura di Quartu S.E.: mai ho rilevato delle situazioni di allarme, lamentele da parte degli ospiti, riguardo il cibo o il
    trattamento in genere o atteggiamenti riprovevoli da parte degli operatori. Anzi, nella generalità dei casi l’atteggiamento da me percepito è sempre stato di
    un assoluto rispetto della persona e di considerazione delle fragilità e carenze individuali. Oggi esiste, per fortuna, anche nel cagliaritano, a livello sanitario pubblico, una diversa, più avanzata, sensibilità
    istituzionale nei confronti delle persone con sofferenza mentale e, accanto agli interventi clinico-farmacologici, vengono intraprese, come parte naturalmente inquadrata
    nella cura, le opportune azioni volte a favorire il recupero di una soddisfacente partecipazione sociale, compreso l’inserimento in casa famiglia o in gruppo appartamento. A questo proposito vorrei, soprattutto,
    sfatare l’esistenza, di fatto, tra la grandissima maggioranza degli operatori della salute mentale, di una presunta guerra tra fazioni, una dedita al sapere biologico e l’altra al sociale, cimelio di un passato ormai remoto e
    che sarebbe veramente mortificante e mostruoso risollevare in un momento e in un luogo dove, per fortuna, l’essere umano viene finalmente trattato nella sua assoluta unicità e complessità di mente e corpo.

    aldo lotta

  2. admin

    desidero inviare a gisella trincas e a tutte le persone coinvolte nell’inchiesta su casamatta i miei più affettuosi saluti e un abbraccio di solidarietà. virgilio baccalini, forum lombardo

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