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Franco Basaglia, leader indiscusso del movimento che in Italia ha portato alla chiusura dei manicomi, è stato direttore dell’ospedale psichiatrico di Colorno (Parma)
dal settembre 1970 all’agosto 1971. Un breve periodo, dopo l’esperienza di Gorizia e subito prima di Trieste. Una pausa, un crocevia, su cui troppo poco si è finora detto e scritto. Pubblicando i verbali delle riunioni di Colorno, questo numero di aut aut – curato da Giovanna Gallio, con interventi di Vincenzo Tradardi, Franco Rotelli, Peppe Dell’Acqua – getta luce sul metodo assembleare sperimentato da Basaglia: uno stile di lavoro che resta unico e non ancora completamente studiato nei suoi gesti di democrazia concreta. Nel periodo qui preso in considerazione, fra il 1969 e il 1971, Basaglia rielabora la sua strategia di superamento dell’organizzazione manicomiale,
applica la riflessione al tema dell’autonomia dei tecnici, e al rapporto tra tecnici e politici. Emerge e si afferma in maniera dirompente a Parma la figura di Mario Tommasini, il suo infaticabile lavoro di amministratore e di politico fuori dalle etichette. Si sente anche il rumore del ’68, quando gli studenti di medicina dell’università di Parma vanno a occupare il manicomio. (dall’introduzione di Pier Aldo Rovatti)

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