Bologna, 5 gen. (Dire) – Cambio al vertice della psichiatria bolognese. Luigi Tagliabue, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Ausl di Bologna, ha visto scadere il suo contratto lo scorso 31 dicembre. Al momento il piu’ accreditato a prendere il suo posto e’ Angelo Fioritti, ex dirigente del servizio Salute mentale della Regione e gia’ direttore sanitario dell’Ausl di Rimini. Le pratiche per la nomina sono appena state avviate, ma in ambiente sanitario si parla di fine mese come data di inizio dell’incarico, per garantire la continuita’ alla riorganizzazione dei servizi avviata di recente. Nel frattempo, Fioritti da venerdi’ prossimo, 8 gennaio, prendera’ il suo posto di responsabile dell’area nord dell’Ausl bolognese, incarico per il quale ha vinto un concorso pubblico. Nei fatti, pero’, Tagliabue aveva gia’ abbandonato l’incarico circa a meta’ dicembre, lasciando campo libero alla facente funzione Ivonne Donegani, coordinatrice dell’area psichiatri adulti. Che Tagliabue non fosse piu’ a suo agio nei panni di direttore del dipartimento era gia’ chiaro da diverso tempo. Il numero uno della psichiatria, nominato nel 2006, aveva gia’ manifestato la sua volonta’ di dimettersi un paio di anni fa, in occasione del passaggio di consegne tra l’ex direttore generale dell’Ausl di Bologna, Franco Riboldi, e l’attuale numero uno Francesco Ripa di Meana. Furono soprattutto le istituzioni a insistere con Tagliabue perche’ restasse fino al termine del suo contratto, scaduto appunto il 31 dicembre scorso (con un compenso di circa 150.000 euro all’anno). Intanto, contro la gestione della psichiatria a Bologna si scaglia il segretario provinciale dell’Udc, Maria Cristina Marri, consigliera comunale a Palazzo D’Accursio con la lista Guazzaloca. “La direzione del dipartimento venne affidata a Tagliabue nel 2006- ricorda Marri in una nota- e la nomina non venne condivisa da molti, anche perche’ venne annunciata una riorganizzazione dei servizi basata sui tagli di spesa, in un settore che di fatto e’ la cenerentola della sanita’”. Quella riorganizzazione, pero’, critica la numero uno dell’Udc, “ancora oggi e’ solo su carta”, cosi’ come non hanno visto la luce “l’integrazione dei servizi e la creazione dei centri unificati di psichiatria aperti 24 ore su 24. L’unico dato rilevante- continua Marri- e’ la chiusura di Villa Olimpia”. Ma secondo la guazzalochiana e’ insufficiente, cosi’ come di poco peso e’ l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Bologna, Luisa Lazzaroni, nelle politiche sanitarie cittadine. Ad un’interpellanza presentata in Consiglio comunale oltre due mesi fa, sui problemi inerenti ai malati psichici, Marri riferisce di aver avuto dall’assessore una risposta “fortemente irriguardosa e molto superficiale”. La domanda della guazzalochiana prendeva spunto dai recenti fatti di cronaca (in particolare tragedie familiari che hanno visto come protagoniste persone con disturbi mentali), ma da Lazzaroni non e’ arrivata nessuna replica nel merito delle questioni, fa sapere Marri, nonostante si tratti di un “tema sociale e sanitario di non poca rilevanza”.

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