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Libri e film

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di Eugenio Borgna

La legge 180 ha radicalmente cambiata, nel 1978,  la ragione d’essere pratica, e anche teorica, della psichiatria italiana, cancellandone le intollerabili modalità di realizzazione, e rendendola la migliore delle psichiatrie possibili; ma ancora oggi non sempre, e non in ogni regione, le modalità concrete di fare psichiatria corrispondono ai grandi ideali scientifici, etici e umani, che animano la legge di riforma, e questo in particolare nel contesto dei servizi ospedalieri di psichiatria. Ci sono servizi nei quali le porte sono chiuse, e nei quali la dilagante somministrazione psicofarmacologica non si accompagna a strategie psicoterapeutiche e socioterapeutiche; e ci sono servizi nei quali la contenzione, questa violenza che ogni psichiatria degna di questo nome rifiuta, continua a essere attuata. Sono nondimeno comportamenti, questi, che non mancano, e sono forse frequenti, anche in quelle strutture che si possono chiamare, almeno indiziariamente, comunitarie.

Come si correlano con queste mie considerazioni generali le esperienze di Alberto Fragomeni, l’autore di Dettagli inutili, che è il doloroso splendido diario della sua sofferenza psichica rivissuta nel corso degli anni con coraggio, e con passione?

Centri di salute mentale (Csm), presenti mediamente in numero adeguato in tutto il territorio nazionale (1 ogni 80-100mila abitanti) non sono equamente distribuiti. In alcune Regioni, per via delle razionalizzazioni e degli accorpamenti, vanno ulteriormente riducendosi di numero, insistendo su aree estese e popolazioni sempre più numerose. Sono aperti per fasce orarie ridotte. Ad eccezione di alcune realtà regionali, i Csm sono aperti per 8- 12 ore al giorno per 5 giorni alla settimana. Gli interventi di gestione della crisi, di presa in carico individuale, di sostegno alle famiglie e all’abitare, di integrazione sociale, finiscono per essere insufficienti o del tutto assenti. Frequente è la riduzione alle sole visite ambulatoriali (con il ricorso a sterminate liste di attesa) per prevalenti prescrizioni farmacologiche.

Padiglione 25. Autogestione in manicomio (1975-1976) edito da Ediesse Editore, a cura di Claudia Demichelis, con allegato il film documentario Padiglione 25, Diario degli infermieri per la regia di Massimiliano Carboni. Una riedizione del diario degli infermieri con un saggio introduttivo di Maria Grazia Giannichedda, le postfazioni di Tommaso Losavio e Massimiliano Carboni. E’ l’estate del 1975 quando un gruppo di infermieri dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, ispirati dalle idee di Franco Basaglia, decide…

Ieri l’altro a Matera Carlo Miccio ha presentato il suo “La trappola del fuori gioco” nel centro diurno polivalente di Matera. A margine del torneo di calcio che si conclude in questi giorni.  Hanno letto brani del testo Adele Caputo, Marco Bileddo e Piero Pacione. Il giorno dopo, alle 9.00, Carlo Miccio ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico “D. Alighieri”. Due giornate di partecipazione e di attenta discussione intorno all’attualità delle questioni della salute mentale…

di Pier Aldo Rovatti Che fine hanno fatto gli intellettuali? Il termine stesso sembra ormai vecchio, quasi estinto. Eppure, quando lamentiamo la crisi di un ceto politico all’altezza degli attuali problemi sociali e dunque capace di governare, ci appelliamo anche a quelle figure pubbliche di intellettuali di cui sentiamo la mancanza. In realtà siamo preoccupati che stiano scomparendo dalla scena non gli intellettuali che dicono di sì ai dispositivi che oggi agiscono in modo più…

Di Paola Grifo Non sono una giornalista, né un critico letterario. Questo per dire che non so scrivere una recensione. Ma sento il bisogno di dire qualcosa, a caldo, dopo aver terminato, questo pomeriggio, le ultime 150 pagine del libro di Carlo Miccio, “La trappola del fuorigioco”. È un libro che si divora, mai pesante, anche se i temi che tratta – la malattia mentale, la droga, un’Italia in cui la paranoia, l’individualismo sfrenato, le soluzioni…

di Piero Cipriano Giacomo Conserva, Pietro Barbetta e Enrico Valtellina (Introduzione e cura di), Un singolare gatto selvatico. Jean-Jacques Abrahams, l’uomo col magnetofono, Ombre Corte, Verona, 2017, pp. 152, € 14,00 Un singolare gatto selvatico, sottotitolo Jean-Jacques Abrahams, l’uomo col magnetofono, libro a cura di Giacomo Conserva, Pietro Barbetta e Enrico Valtellina, edito da Ombre Corte, è un libro che mi ha incuriosito molto, ma non certo perché ho a cuore le sorti della psicanalisi, di cui non…

Di Francesca de Carolis Che ci fa Johan Cruyff in un libro della collana “180, archivio critico della salute mentale” (edizioni alphabeta Verlag)? Cruyff, il fuoriclasse olandese che fu interprete straordinario del calcio totale… quello stile di gioco per cui nessun giocatore è ancorato a un ruolo rigido, e chiunque può, nel corso della partita, essere attaccante, centrocampista, difensore. Insomma, un luogo dove il collettivo è tutto Il “comunismo di Johan Cruyff”… l’ho capito alla…

È uscito il nr. 306 della rivista Animazione Sociale, il primo del 2017 illustrato dalle opere di Dario Fo. Il numero ospita contributi dai cantieri del lavoro educativo e sociale. Al centro l’inserto su come lavorare tra scuola e territorio con ragazzi a rischio dispersione. Il numero offre poi mappe concettuali e linee di metodo sull’educare in classe, sul generare fiducia nelle relazioni professionali, sul lavorare nei servizi con il “bisogno”, sul dar corpo nel quotidiano alla…

Si apre all’insegna di Michel Foucault, George Orwell e Emmanuel Carrère il terzo libro che Piero Cipriano licenzia per Elèuthera. La società dei devianti. Depressi, schizoidi, suicidi, hikikomori, nichilisti, rom, migranti, cristi in croce e anormali d’ogni sorta (altre storie di psichiatria riluttante) (pp. 248, euro 15) segue La fabbrica della cura mentale del 2013 e Il manicomio chimico del 2015. Ogni suo libro è inoltre caratterizzato, sin dai sottotitoli, dalla riluttanza con la quale Cipriano, di professione…