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Nel 1978 la legge Basaglia prevedeva la chiusura dei manicomi. Quarant’anni dopo, la riforma è realmente compiuta? Antonello D’Elia, psichiatra, prova a darci una risposta, partendo dalla propria esperienza: da laureando viveva con fastidio l’atteggiamento di disprezzo e indifferenza del suo primario ospedaliero nei confronti dei pazienti. Tutto il contrario di ciò che avrebbe voluto dire Basaglia, morto troppo presto per vedere i risultati della propria Rivoluzione, non del tutto attuata e non da tutti…

«Quando oggi, in un libro dalle pagine bianche come neve rileggo le storie dei matti che dormivano sulla collina di San Giovanni come una volta dormivano i morti sulla collina di Spoon River, ancora oggi io posso sentire il grandioso cuore della voce che li ha svegliati. Per non dover mai più dormire quel sonno».
Kenka Lekovich (prefazione della seconda edizione di Non ho l’arma che uccide il leone)

Dopo l’inatteso successo dello spettacolo teatrale, è ora in libreria “(tra parentesi). La vera storia di un’impensabile liberazione” di Peppe Dell’Acqua, Massimo Cirri e Erika Rossi. Il racconto-testimonianza della rivoluzione basagliana entra a far parte dei titoli della
Collana 180 delle Edizioni Alpha Beta Verlag.

Oggi che la sfida del superamento dell’Opg è sostanzialmente vinta, la grande questione è come dare piena funzionalità al nuovo sistema riformato. Questo può avvenire solo a partire da quei valori che ogni giorno Mario Tommasini e Franco Basaglia hanno testimoniato e che possono ispirare il lavoro di psichiatri, magistrati, forze dell’ordine e di tutta la comunità. Quella comunità che sa manifestarsi nelle forme più belle di fronte alle catastrofi e che tanto fa nel quotidiano e nel silenzio, affinché si affermi in ogni occasione, al di là delle pratiche, delle procedure e delle istituzioni, il valore della persona, di ogni singola persona.

Un libro che costituisce un importante contributo al dibattito che si è aperto sulle strategie per superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari, una questione sulla quale ha lavorato la Commissione d’inchiesta parlamentare presieduta dal senatore Ignazio Marino, che il 25 gennaio 2012, con la legge detta “svuota carceri”, ha avviato un percorso che ha portato alla chiusura dei sei OPG presenti in Italia. Un passo in avanti per una situazione che sembrava destinata a un irrimediabile immobilismo, ma che ha aperto una complicata transizione da strutture ad alta sicurezza e di grandi dimensioni verso altre più piccole e più diffuse, ma che non sposterebbero la logica del “controllo” che le caratterizza. Dunque che fare?

Questo libro scritto da Gloria Nemec – docente e ricercatrice di Storia sociale – analizza per la prima volta le fonti medico psichiatriche nel grande Ospedale psichiatrico provinciale di San Giovanni a Trieste e mira a integrare il quadro dell’accoglienza cittadina, soprattutto nei confronti di coloro che fecero più fatica a riassorbire i cambiamenti, a superare le fratture della loro storia e le minacce alla loro identità.

«Riabilitazione collettiva che fu l’atto con il quale per la prima volta nella nostra storia civile ogni cittadino nessuno escluso poté essere riconosciuto legalmente e “banalmente” cittadino. Non era così (per i matti) per sanzione giuridica, per esclusione ideologica, per istituzionale definizione, per annullato diritto. Da allora a nessuno poté essere negato questo statuto: cittadino».
Franco Rotelli

«Nel momento in cui il malato è diventato persona abbiamo colto per la prima volta la possibilità della guarigione. Ci fu chiaro allora che non avevamo parole per dirlo. Dovevamo comunicare, fornire conoscenze, narrare altrimenti la storia delle persone. Non è stato facile liberarsi dal linguaggio e dal pessimismo della psichiatria per riportare nel quotidiano le parole per dire, per spiegare, per comprendere.»
[Peppe Dell’Acqua]

Frutto di riflessione individuale e collettiva, questo libro conclude il lavoro di una ricerca avviata all’interno di un Centro di salute mentale di Trieste. Il confronto tra persone con esperienza e operatori dei servizi ha approfondito la riflessione intorno al disturbo mentale, alla sua natura, ai modi singolari di affrontarlo e alle possibilità di guarigione.