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OPG – Carcere

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di Antonella Calcaterra. A ridosso di un termine importantissimo è necessario pretendere l’invio alle competenti commissioni parlamentari dei programmi regionali di attuazione del superamento degli ospedali psichiatrici ed auspicare una corretta lettura del dettato normativo di cui alla Legge 9, come modificata dalla legge 57 del 2013, cui detti programmi dovrebbero ispirarsi. Purtroppo i segnali che arrivano danno conto di un’interpretazione fuorviante e di principi di “deistituzionalizzazione” per lo più disattesi, in ragione di logiche…

di Silvia D’Autilia. Il sensore è quello dell’assemblea goriziana. Rappresentata nel film C’era una volta la città dei matti. La diffidenza iniziale, la paura di esprimersi, l’incognito dell’interlocutore. Chi è l’altro? È davvero disposto ad ascoltarmi? È in grado di capire profondamente le contraddizioni del mio status sociale? E poi, la distensione. La prima confidenza. La riunione prende vita. Le sedie in cerchio iniziano a parlare. A confrontarsi. Ognuno vuole dire qualcosa. Ognuno avrebbe bisogno…

Manicomio_Criminale_Volterra_512 – Le ragioni del viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati. Di Anita Eusebi.

Sul piano giuridico – istituzionale.

Lo Stato deve occuparsi dei cittadini per ciò che fanno o per ciò che sono? Questa celebre domanda di Michel Foucault è quanto mai attuale a proposito di come il nostro sistema giudiziario tratta il caso di reati commessi da persone con disturbi psichici: giudicando non i fatti ma le persone, la loro storia familiare e le loro condizioni di vita, praticando una giustizia basata sul pregiudizio e sull’ignoranza, offrendo come unica assurda prospettiva l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario.

ERGASTOLO BIANCO, viaggio in un O.P.G. italiano11 – Le ragioni del viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati. Di Anita Eusebi.

Sul piano etico.

La dignità di un uomo esiste a prescindere dal suo stato di salute e dai reati che abbia commesso. Questo è il messaggio che Marco Cavallo vuol ribadire con il suo viaggio a fianco di stopOPG, tornando a parlare a gran voce dell’inviolabilità della persona umana, sempre e ovunque.

Un principio che vale per tutti, anche per coloro che oggi sono internati negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Più di 1000 persone recluse in luoghi definiti “indegni per un Paese appena civile” dal Presidente della Repubblica Napolitano, private di ogni diritto e soggettività, spesso legate e violate, dimenticate e sole, ridotte a “oggetti”. Persone alle quali è urgente restituire il loro volto, la loro storia, i loro diritti, la cittadinanza nel senso più ampio del termine, la dignità di essere umani.

Montelupofiorentino-Espresso10 – Le ragioni del viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati. Di Anita Eusebi.

Sul piano scientifico – culturale

Gli ospedali psichiatrici giudiziari, costituiti alla fine del 1800, in epoca lombrosiana, oggi come allora racchiudono in sé il peggio dell’istituzione manicomiale e di quella carceraria. Si tratta di istituzioni totali che, a più di trent’anni dalla chiusura dei manicomi civili con la legge 180, sono rimaste sostanzialmente estranee e impermeabili all’evolversi nel tempo della cultura psichiatrica. Appaiono tuttora come non-luoghi dove uomini e donne non possono non percepire la provvisorietà, una pena senza fine certa, una perdita pur minima di una qualsiasi identità, dove gli operatori, benchè attenti e generosi, sono costretti a vivere una dimensione lavorativa alienante.

Una delegazione di Psichiatria Democratica (PD) – composta dai dottori, S. di Fede, G. Loffredo, E. Lupo e G. Ortano – nella giornata di mercoledì 6 novembre, si è recata nuovamente in visita all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Secondigliano – Napoli, per conoscere le condizioni in cui vivono tuttora le persone lì ristrette e per informarsi, con i Dirigenti e il personale della Polizia penitenziaria, sulla concretezza delle procedure in atto, di ordine sanitario e…

12 al 25 novembre 2013 – IL VIAGGIO DI MARCO CAVALLO NEL MONDO DI FUORI PER INCONTRARE GLI INTERNATI per chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per dire NO ai miniOPG/manicomi regionali per aprire i Centri di Salute Mentale h24 Marco Cavallo è la storia della libertà riconquistata dagli internati che ancora oggi ci parla di futuro, apre alla possibilità, invita a una scelta di campo. Chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dire no ai…

montelupo9- Le ragioni del viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati. Di Cesare Bondioli.

Al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

Finalmente la Toscana ha uno scatto di orgoglio degno del suo glorioso passato di primo governo ad avere abolito la pena di morte e del suo protagonismo nelle lotte anti-manicomiali degli anni’70.

Non si può che plaudire alla proposta del Presidente Rossi in risposta all’appello del Presidente Napolitano sulla situazione carceraria di attivare, in tempi brevi, alternative alla detenzione contribuendo concretamente alla soluzione del sovraffollamento.

cavalli

8 – Le ragioni del viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati. Sono i “piccoli opg” regionali il vero cruccio di Marco Cavallo. La mappa della vergogna. L’impegno di tutte le componenti di StopOpg dal gennaio 2012, dalla legge svuota carceri ad oggi, ha tentato di provocare capacità critica per tentare una resistenza che, al momento, appare quasi disperata.

Mentre il cavallo si prepara ad affrontare un lungo e faticoso viaggio, non si può non prendere atto che le profezie conseguenti alla dichiarazione di chiusura degli OPG, si vanno avverando: i piccoli, temuti, nuovi manicomi stanno diventando realtà. Fummo facili e tristi profeti allora: le spinte ministeriali e la lusinga del denaro da spendere stanno dissotterrando parole, modelli e strumenti di una psichiatria arcaica e mai veramente dimenticata.

mini_opg7 Le ragioni del viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuoriFranco Rotelli in un incontro a Empoli con l’allora senatore Marino nell’estate del 2012 : “(…) non per essere massimalisti, ma perché abbiamo capito in questo paese, l’ha capito Franco Basaglia per primo, che gli ospedali Psichiatrici vanno chiusi, che la cura delle persone con problemi di salute mentale deve essere fatta dentro a procedure di inclusione sociale e non dentro luoghi separati dalla comunità.

Per noi la cura passa attraverso l’inserimento sociale, e non ne può prescindere.

Non ci sono dei luoghi più o meno belli che separatamente dai contesti sociali possono trattenere le persone a lungo per essere curate.