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Punti di vista

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Trieste resiste ancora Di Dario Pio Muccilli 28 gennaio 2022 Articolo tradotto da “Couterpoint” giornale edito in Vermont che si occupa di associazioni di persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale e dei loro familiari. News of the apparently imminent demise of the pioneering, community-based mental health system in the Italian city of Trieste created an international shockwave last fall. Since then, activists and politicians have fought back, but only time will tell whether their…

abolire la non imputabilitàdi Pietro Pellegrini9 marzo 2022Il 4 ottobre 2019 nella Questura di Trieste avviene l’omicidio di due agenti di Polizia e il tentato omicidio di altri otto. La tragedia si consuma, a quanto pare, con le armi di servizio degli stessi agenti. L’imputato, un trentenne, ristretto in carcere, è stato sottoposto a due perizie psichiatriche, risultando imputabile con la prima e non imputabile per la seconda.Una situazione che porta a riflettere sul “doppio…

ho scritto a tutti i miei amici per cercare di riportare lo scontro con una giunta regionale ideologicamente ostile e sorda su questioni che vogliono tener conto dell’umano.Ieri Il Piccolo di Trieste ha pubblicato.di Peppe Dell’Acqua19 marzo 2022Da tempo avrei voluto scrivervi. Non certo per parlarvi ancora dei concorsi per dirigenti dei servizi territoriali che a dire di molti hanno avuto un andamento a dir poco bizzarro; e neanche di un iniziale rifiuto inspiegabile dell’assessore regionale…

di Francesca De CarolisCon il testo di Franco Corleone  sullo stato di attuazione della legge del 31/5/2014 in ordine al funzionamento delle Rems un contributo di De Carolis e un libro da rileggere.”Credo che ognuno di noi sorrida quando si dice che la prigione e il manicomio hanno come obiettivi la riabilitazione dei loro ospiti, in realtà, tanto il manicomio come il carcere servono a confinare le devianze dei poveri, a emarginare chi è già…

di Elena Cerkvenič gennaio 2022 Franco Basaglia ha fatto un lavoro enorme nel chiudere il manicomio di Trieste, nell’assicurare la libertà alle persone con disturbo mentale e nel trasformare il manicomio nei servizi di salute mentale, – i centri di salute mentale, – come sono stati fino ad oggi sul territorio, aperti a Trieste 24 ore/7 giorni. A Trieste, chi soffre di disturbo psichico ha avuto, sin da quando, alla fine degli anni ‘70, furono…

di Donato Morena, psichiatra (Salerno)Per quanto riguarda il punto su autonomia e territorio, condivido il giudizio sull’inefficienza e sull’inefficacia del sistema regionale attuale. Mi chiedo però perché la risposta a tale valutazione sia la progressione verso l’autonomia e la gestione territoriale di aspetti che dovrebbero essere garantiti e tutelati dallo Stato? C’è sicuramente una nobile intenzione nella territorializzazione delle cure, che tuttavia trova ostacoli, non trascurabili ormai su tutto il territorio nazionale, nelle distorsioni operate…

offiziEditoriale di Stefano D’Offizi

Ho la netta sensazione che in questi ultimi anni si stia giocando al gioco del terrore, solo che sta volta non ci sono di mezzo persone che si fanno esplodere o che aggrediscono in nome di una fede. Oggi assistiamo alla sistematica generazione di sentimenti di paura con i suoi ben noti effetti sulle masse. In particolare mi riferisco al fatto che quando il terrore si diffonde nella popolazione, questa diventa più docile, cieca per paura, passiva e capace di sottostare a ogni forma di rimedio in nome di una millantata “sicurezza” (penso alla salute, ai flussi migratori, al mondo delle sostanze, alle infrastrutture, agli eventi climatici). Questa atmosfera genera allarme sociale, emergenze, pressioni interventiste, spinte espulsive all’interno delle comunità che, ormai intolleranti al disordine, richiedono soluzioni veloci (efficaci, scientifiche) e un proliferare di luoghi specifici, solitamente adibiti alla reclusione, alla custodia, alla sorveglianza e alla cura di tutto ciò che mette in crisi la sicurezza sociale (così si giustificano i Cpr per i clandestini, gli istituti per gli anziani, le comunità per i tossicodipendenti, i “matti” o i disabili, ecc.). Come a dire che la sicurezza della comunità può essere ottenuta solo attraverso gli spazi chiusi, siano essi istituzionali, utili per il controllo del soggetto allarmante, o siano essi spazi privati, necessari a garantire la “libertà” e la quiete del cittadino.

La concomitanza di più eventi, come la crisi economica, la diffusione del virus, il cambiamento climatico, il crescere di nuove disuguaglianze e nuove povertà, che stiamo vivendo, con le rispettive limitazioni imposte, nel circoscrivere gli spazi di vita e molte delle nostre libertà quotidiane, sta facendo emergere molti aspetti critici e criticabili, mettendo così in scacco il sistema politico, sociale ed economico mondiale.

Anche dal punto di vista culturale il Covid ha avuto un impatto non banale, basti pensare alla paura della morte, della malattia, all’idea di essere fonte di rischio per i propri cari e all’angoscia che ne consegue, sono queste delle consapevolezze che solitamente teniamo lontane dalle nostre coscienze, e generalmente lasciamo che i nostri pensieri siano guidati da priorità edonistiche, quindi ben diverse dai bisogni di sopravvivenza, di salute, di protezione dell’altro.

Il Corriere del Trentino ha ospitato nei giorni immediatamente successivi alla morte di Matteo Tenni una lettera di un operatore di una cooperativa che, denunciando il fatto e la pericolosità dei matti, auspicava la progettazione e la costruzione di luoghi per ospitare per lungo periodo persone con disturbo mentale. Naturalmente si premurava di dire che questi dovessero essere luoghi belli, accoglienti, gradevoli e amichevoli. Successivamente lo stesso giornale ha ospitalo una riflessione di Gabriele De…

Di Massimo Margon C’è ancora il divieto d’impazzire, come fosse colpa tua, e c’è anche gente che vede la tua guarigione come una specie di “redenzione” da una “scelta sbagliata”, dal “peccato commesso”. Quindi la sofferenza che sta in mezzo invece che un percorso di conoscenza diventa una “giusta pena da scontare”.

[Illustration by Tamara Shopsin] I centri di salute mentale nel discorso del premier Di Maria Novella De Luca [articolo uscito su Repubblica il 19 febbraio 2021] C’erano due parole fondamentali nel discorso pronunciato al Senato dal nuovo premier Mario Draghi, entrambe iniziano con la C e sono sfuggite ai più. Citando la sanità territoriale e la medicina di prossimità, Draghi ha indicato, tra i servizi da rilanciare, anche i consultori e i centri di salute…