doria-quartoLe magie del Cavallo Azzurro.

di  Giulia Bordi.

29 novembre 2013

Firmato l’accordo tra Regione Liguria, Comune di Genova, Asl 3 e Arte, per il futuro dell’ex Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto. Apprendo la notizia sul quotidiano online della Provincia di Genova (vedi articolo) e leggo che tutti sono soddisfatti. Il Sindaco in primis che afferma: “abbiamo portato avanti le istanze di tanti cittadini, comitati, parenti di pazienti, che rivendicavano la tutela dei diritti”.

15 novembre 2013

Ritorno con la mente a quella mattina, quando io e te, Marco Cavallo, non senza fatica ma con entusiasmo e forza di volontà, insieme a tanti amici, abbiamo attraversato i padiglioni dismessi di questo “luogo di fantascienza” che è oggi l’ex ospedale psichiatrico di Quarto. Quanti ostacoli e quante difficoltà… ma ti sei inchinato più di una volta e ce l’hai fatta. Sei entrato nell’ Ex Manicomio sicuro che da lì, portato il tuo messaggio, poi saresti uscito per correre come un matto a riunificare l’Italia dicendo basta a tutti questi non-luoghi, ex ospedali psichiatrici, ospedali psichiatrici giudiziari e chiedendo l’apertura dei Centri di Salute mentale h24 sette giorni su sette.

Per me sei davvero “il sogno di una cosa migliore” per Quarto e vorrei che le prime istanze da portare avanti fossero quelle delle 80 persone che, alcune anche da più di vent’anni, stanno passando la loro vita dentro queste strutture, strutture per pazienti psichiatrici che restano nella futura Cittadella della Salute.

A tutte le persone che a Genova da più di un anno si stanno occupando della questione: dai rappresentanti delle Istituzioni, ai politici, a tutti gli operatori del Coordinamento per Quarto, delle Associazioni, a tutti i familiari, gli utenti e i cittadini che sono coinvolti e che con coraggio e determinazione spendono il proprio tempo ed energie preziose, consiglio, se non l’avete già fatto, di fermarvi nella corsa quotidiana del presente e fare un viaggio nel 1973 leggendo le pagine del libro di Giuliano Scabia “Marco Cavallo, da un ospedale psichiatrico la vera storia che ha cambiato il modo di essere del teatro e della cura”.

Il lavoro di riqualificazione, o io preferisco scrivere e immaginare di “trasformazione”, di un ex ospedale psichiatrico come quello di Quarto deve partire da quel comune desiderio di Cambiamento che per creare qualcosa di davvero grande deve andare oltre gli accordi firmati, deve andare prima di tutto dalle persone. Dai matti che, giorno dopo giorno, camminano tra quei padiglioni vuoti, squallidi e dismessi o dormono, stanno dentro una stanza di una di queste residenze che, anche ristrutturate con 2 milioni di euro, non sono una casa, quella dove abbiamo diritto di vivere tutti.

Deve trovare o semplicemente ri-trovare quel modo di comunicare che è ben lontano dagli incontri a porte chiuse tra politici e ben altro rispetto alle interviste di giornalisti rivolte a familiari che lasciati soli in un deserto di ricoveri, letti, contenzione, psicofarmaci e ambulatori, rilasciano testimonianze dicendo che i propri figli e fratelli “non sono persone normali” che “sono malati particolari che se vedono stravolte le loro abitudini possono avere serissimi problemi”.

Una trasformazione e comunicazione per essere vere devono nascere da una cultura che sia attraversamento di luoghi (anche una città intera non solo un quartiere!); attenzione all’altro, alla sua storia di vita, alle sue emozioni e sofferenze; dialogo fatto non solo di parole ma anche di silenzi, carezze e abbracci. Devono nascere forse da una semplice domanda: che cos’è un ex manicomio aperto? Marco Cavallo tornerà a Genova e vuole una risposta, quella giusta.

(vedi, in allegato, l’articolo)

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