L’OMICIDIO DI PAOLA LABRIOLA,DONNA,PSICHIATRA E CITTADINA IMPEGNATA ACCANTO ALLE PERSONE SOFFERENTI , È SEGNO DRAMMATICO E GRAVISSIMO DELLA INADEGUATEZZA DELLA RETE TERRITORIALE DEI SERVIZI IN PUGLIA e chiama urgentemente a dare risposte ai cittadini malati e agli operatori con servizi che rispondano finalmente alle leggi conquistate con le lotte nei decenni orsono.

Cittadinanzattiva Puglia abbraccia la famiglia di Paola e chiede di attivare un TAVOLO URGENTE E PERMANENTE  che discuta delle problematiche dei servizi territoriali,vieppiù posti drammaticamente in frontiera,in servizi inadeguati,tra malati,scenari di grave crisi economica che peggiora la vita delle persone più fragili ed è foriera di atti suicidari o assassini.

Non se ne esce con sola “vigilanza”,con vecchie  e nuove guerre tra persone e gruppi sociali,se ne esce,come insegna la storia di lotte dei nostri padri,con servizi,prevenzione,un tessuto sociale,un modello organizzativo di servizi, che non lasci soli i nuovi combattenti nella frontiera delle sofferenza,che sono operatori motivati e vicini alla sofferenza.

ALLARME SENZA RISPOSTA!!

L’Audit civico,ovvero una indagine da noi fatta e partecipata coi cittadini e gli operatori della Salute,aveva evidenziato già  negli anni scorsi,lo stato di “illegalità” in cui operavano i servizi territoriali,in primis i servizi per la salute mentale e per le dipendenze patologiche,per la loro collocazione,la indaguatezza del personale e degli spazi,scarsi e fortemente sottodimensionati rispetto ai bisogni della utenza,ancorati per lo più a prestazioni ambulatoriali,nel mentre i servizi accreditati a valenza residenziale risultano scollegati e non ancorati a programmi personalizzati,producendo cronicizzazione e ciò in conseguenza di servizi pubblici depotenziati .

Si rischia così,per tacitare le paure,di incrementare solo a dismisura i “servizi” di vigilanza con guardie giurate,che,ricordiamo,restano a carico economico del servizio sanitario,sottraendo altre risorse ai malati e ai servizi,che restano con pochi operatori,poche risorse,strutture inadeguate,sul piano della sicurezza,in alcuni casi a dir poco fatiscenti,ovvero fuori legge.

Pare già finita la stagione del rinnovamento appena iniziata anni orsono che intendeva investire sulle “Case della Salute”,che,come diceva Maccacaro,fondatore di Medicina Democratica e promotore circa 40 anni fa delle Case della Salute,non sono un’accozzaglia di servizi,bensì spazi e modalità organizzative in grado,avendo tutti i servizi territoriali ubicati nella medesima struttura con locali adeguati e sufficienti,in primis di assicurare una governance , civica,tramite la partecipazione di lavoratori,cittadini utenti,famiglie,associazioni,comitati,senza separare prevenzione,da cura,riabilitazione e reinserimento sociale e di fornire prestazioni adeguate,che evitino forme estreme di marginalizzazione che sfociano in atti drammatici,come quelli che hanno ucciso Paola.

Nel programma dell’Audit civico, il territorio,i servizi per la salute mentale,per le dipendenze patologiche, il distretto socio-sanitario, erano stati scelti come riferimento più prossimo al domicilio, ai luoghi di vita, lavoro, relazione, riferimento sempre più cogente, allorquando la stragran parte delle patologie e il bisogno di intervento por-tano proprio in questi “luoghi”.In Ospedale si sta alcuni giorni, il bisogno di assistenza, in specie nelle patologie croniche, si impernia invero nei livelli ambulatoriali, intermedi, domiciliari, in unica parola di “prossimità”.

Cittadinanzattiva Puglia abbraccia la famiglia di Paola e chiede alle Istituzioni di :

–                     ATTIVARE UN TAVOLO URGENTE E PERMANENTE  che discuta delle problematiche dei servizi territoriali,acchè si potenzino i SERVIZI PER LA SALUTE MENTALE,PER LE DIPENDENZE PATOLOGICHE, IL DISTRETTO, IL TERRITORIO  che pertanto POSSONO, DEVONO ESSERE POTENZIATI e non meramente “militarizzati” !!

I CITTADINI  POSSONO, DEVONO GIOCARE UN RUOLO FONDAMENTALE .

L’estraneità al contesto sanitario e territoriale, il non sentirsi accolto, spesso aumentano la condizione di precarietà in tutti quelli che vivono la frontiera della sofferenza 365 giorni l’anno,operatori,malati,familiari.

Una condizione di palese insopportabilità che contrasta con la crescente domanda proveniente dalla società civile riguardante la possibilità di poter contribuire attivamente al miglioramento del servizio sanitario. Il desiderio crescente è quello di non intendere più il sistema sanitario come luogo più o meno momentaneo di ricovero o di assistenza , bensì come “CASA DELLA SALUTE” .

APPELLO AI CITTADINI ATTIVI,AI LAVORATORI

…per fare del Servizio Sanitario in Puglia…la nostra CASA della SALUTE

Cittadinanzattiva P U G L I A

Segretario Regionale Cittadinanzattiva-Puglia-dr.d’Angelo Fernando

Via Cantatore 32 71016  S.Severo (Fg) Tel.329 2921273    e mail:toninodangelo@libero.it

5-9-2013

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