welfareStupore e contrarietà per la condanna di Sergio D’Angelo e altri due esponenti del comitato Il welfare non è un lusso”

Don Zappolini: “Impunità per i potenti e operatori sociali trattati come teppisti”

 Roma, 29 luglio 2011

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime il proprio stupore e la propria forte contrarietà per la condanna a 4 mesi di reclusione, commutati nel pagamento di 15.000 euro, a Sergio D’Angelo – ora assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli – Gianni Manzo e Maria Nocerino per aver “incitato” un centinaio di manifestanti del comitato “Il welfare non è un lusso” a partecipare a un sit in illegale davanti al Teatro San Carlo.

“In questo caso non possiamo in alcun modo condividere l’operato della Questura e le decisioni assunte dal Tribunale di Napoli”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del CNCA. “Il Comitato aveva organizzato, il 21 gennaio scorso, una manifestazione autorizzata presso la sede della Regione Campania per sollecitare lo sblocco dei pagamenti dovuti da tempo, la cui mancanza sta mettendo in ginocchio tutto il terzo settore campano. Visto l’esito negativo, i manifestanti si sono recati davanti al San Carlo per chiedere la solidarietà di coloro che stavano per partecipare allo spettacolo. Come sempre, tutto si è svolto in modo pacifico e civile. Ora veniamo a sapere che tre persone del comitato – una delle quali, Maria Nocerino, non era nemmeno presente davanti al teatro – sono state condannate in contumacia in virtù di un regio decreto dell’epoca fascista che permette di svolgere il processo senza convocare, sentire, o dare la possibilità di costituirsi in giudizio con un proprio legale per gli imputati.”

“È inconcepibile”, continua Zappolini, “che operatori sociali in lotta da anni per avere dalle istituzioni – la Regione e il Comune di Napoli – quanto a loro spettante, vengano trattati da altre istituzioni – le forze di polizia e la magistratura – alla stregua di teppisti. Sono cittadini che si mobilitano per veder riconosciuti diritti sacrosanti che riguardano sia la dignità del proprio lavoro sia la possibilità per tanti altri cittadini della regione di poter contare su servizi sociali essenziali e di qualità almeno decente.”

“E ci pare davvero scandaloso”, conclude don Armando, “che mentre agli operatori sociali viene riservato questo trattamento, oggi il Senato abbia approvato una legge che garantisce la sostanziale impunità ai più forti e potenti.”

Info:

Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa

Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)

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