Sono circa 250 i nuovi utenti che il Centro di salute mentale di Monfalcone ha seguito nel 2009 sui 900 che in totale hanno avuto accesso al servizio. Il dato è in linea con quello dell’anno precedente, ma solo sotto il profilo numerico. Molte delle persone che si sono affacciate in questi mesi al Csm di via Romana, punto di riferimento per tutto il Basso isontino, lo hanno fatto perchè appena dietro alle spalle c’è un lavoro perso o perchè c’è la preoccupazione, fortissima, di non averlo più. La crisi economica si sta traducendo o si è già tradotta in crisi personale o familiare dalla quale, in alcuni momenti, non si intravvede via d’uscita e che può innescare una patologia di tipo depressivo. Da qui la decisione di rivolgersi a chi può fornire gli strumenti per gestire il momento di difficoltà, come ha spiegato ieri il direttore del Csm Pierpaolo Mazzuia a margine della giornata dedicata all’arteterapia e alla musicoterapia e aperta a tutta la comunità con cui vengono cercati momenti di integrazione.
«Il nostro obiettivo è impegnare il tempo e costruire situazioni riabilitative che insegnino ai malati a stare assieme agli altri – aggiunge Mazzuia -, perchè la malattia mentale isola sempre». Al di là del laboratorio di pittura, condotto da personale dell’Ass assieme all’associazione Gest-Arts di Trieste da 5 anni, il Csm ha attivato al proprio interno anche laboratori di cucito e lavorazione del feltro, di attività teatrale con Luisa Vermiglio. Da quest’anno agli appuntamenti con il karaoke che coinvolgono anche fino a 40 persone si è affiancata la nascita di un corso, mentre la squadra di calcio del Csm continua a girare l’Italia per partecipare al suo torneo nazionale. Da un anno il Csm ha aperto al piano terra, grazie alla Fondazione CariGo, la funzione di comunità diurna, frequentata ogni giorno da 20 utenti.
«Non vogliamo essere solo un luogo di cura – ha detto il direttore del centro intervenendo alla giornata dedicata all’arte per tutti -, ma di vita in cui quindi c’è bisogno anche delle cose belle che fanno piacere a tutti». Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione con i Fap sperimentali per la salute mentale il centro quest’anno ha realizzato 18 progetti con i quali è stato possibile effettuare inserimenti lavorativi (una trentina, tutti però a tempo determinato), consentire a dei pazienti di conseguire la patente di guida o andare ad abitare da soli. La giornata, che ha proposto due laboratori, uno di pittura e uno sulla voce, aperti alla comunità locale, è stata introdotta dalla presidente dell’associazione Gest-Arts Arianne Fonda e da Carla Ferrari, infermiera dell’Ass da anni impegnata sul fronte dell’arteterapia. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione del pittore Alan Concas, è stata sostenuta dalla Provincia, ieri presente con l’assessore alle Politiche sociali Licia Morsolin. I saluti dell’amministrazione comunale sono stati portati dalla vicesindaco Silvia Altran e dall’assessore alle Politiche sociali Cristiana Morsolin.
Laura Blasich

tratto da: www.ilpiccolo.it

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