GOPR0651 (3)L’intervento al convegno Guarire si Può di Antonio Del Gaudio (ASSOCIAZIONE ADASAM CENTRO DIURNO SAN SEVERO –FOGGIA)

P E R C H E’ U t o p i a?

Con il termine utopia si intende qualcosa di irraggiungibile, un sogno irrealizzabile.

Nel campo della Psichiatria utopia è desiderare la guarigione.

Il titolo del Convegno “Guarire si può” sottintende la possibilità di farcela facendo leva sulla proprie capacità e sulla propria forza di volontà.

È vero o non è vero che migliaia di persone si rivolgono agli psichiatri per comprendere le proprie difficoltà mentali?

È vero o non è vero che milioni di persone fanno uso di psicofarmaci con finalità terapeutiche?

Allora perché si parla di utopia? Utopia sarebbe rassegnarsi all’idea che il paziente “Pinco Pallino” sia un vuoto a perdere e che il suo posto sia un letto d’ospedale… legato… braccato…contenuto…

Forse “Pinco Pallino” è solo una persona fragile con dei problemi che vanno affrontati e risolti grazie all’aiuto e alla professionalità degli operatori della salute mentale.

Ad esempio sono stati fatti enormi passi avanti nel campo della ricerca oncologica e i tumori spaventano molto meno di un tempo. Fino a qualche decennio fa era o non era un’utopia pensare di raggiungere traguardi simili? È bastato che ai medici e ai ricercatori fosse permesso di cercare, testare e sperimentare forme nuove e rivoluzionarie di fonteggiare il problema “tumore”. Il tutto accompagnato da una buona dose di coscienza e di intelligenza umana.

Per queste ragioni mi pace pensare che la malattia mentale, come qualsiasi problema fisico, possa essere affrontata e superata con intelligenza, coscienza e anche un po’ di fortuna.

A questo scopo è indispensabile anche il coraggio e l’onestà da parte di tutti gli operatori della salute mentale, i quali devono impegnarsi con intenzioni sincere e con caparbietà.

Provare a risolvere un problema non significa necessariamente riuscirci, tuttavia tentare, provare, sperimentare rappresentano l’unico modo per contrastare la convinzione secondo cui GUARIRE È UN’UTOPIA.

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