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L’entusiasmo di Donata dai Nobili e degli operatori del Centro Diurno di Monte Sant’Angelo anche quest’anno, al quarantesimo anniversario della legge 180, ha riproposto il progetto di inserimento lavorativo riabilitativo per nove persone, denominato “Il lavoro è guarigione sociale”.
L’Assessorato alle Politiche Sociali di Monte Sant’Angelo, il Centro Diurno “Genoveffa De Troia” ed il Centro di Salute Mentale di Manfredonia hanno voluto, ancora una volta, umanizzare il percorso terapeutico-riabilitativo, restituendo ai concittadini con disagio psicosociale e psichiatrico i diritti di cittadinanza.
Il dottor Michele Grossi e gli operatori del Centro Diurno di Monte Sant’Angelo continuano a chiarire che il lavoro è centrale nei percorsi di riabilitazione psicosociale e psichiatrica. Per questa loro cultura riabilitativa, tra le diverse buone pratiche di terapia occupazionale hanno scelto e condiviso con i tirocinanti ed i familiari l’idea del lavoro che “produce” la socializzazione e contiene la solitudine e l’isolamento di quanti stanno vivendo il male oscuro del disagio psichico.
La finalità del progetto “Il lavoro è guarigione sociale” è, quindi, intrecciare le maglie di una rete sociale solidale, capace di abbracciare la buona socializzazione  e la qualità della vita. Un progetto che vuole rendere reale l’inclusione sociale di persone in difficoltà momentanea e liberare dai troppi lacci e lacciuoli burocratici il passaggio da una fase pre-lavorativa a quella dell’inserimento lavorativo vero e proprio, anche se  il lavoro in questa nostra terra viene, purtroppo, visto come un’utopia, a causa delle particolari condizioni socioeconomiche in cui ci si trova ad operare.
Nonostante le difficoltà materiali e i pregiudizi storici e geografici, il progetto voluto dagli U.F.E. (utenti, familiari, esperti) ha, comunque, come prospettiva l’inserimento lavorativo, vero, di persone svantaggiate. Per questa ragione, gli utenti, i familiari e gli operatori hanno deciso che il progetto fosse chiamato “Il lavoro è guarigione sociale”: per tutti!
Con una tale cultura e consapevolezza si vuole dire, ancora una volta, a tutti gli attori dei tavoli tematici del Piano Sociale di Zona, che la visione rigida dei bisogni e la lettura burocratica delle proposte-richieste distruggono la fattibilità e la validità di ogni approccio innovativo all’integrazione lavorativa dei pazienti psichiatrici e annichilisce la cultura del fare assieme, sperimentata e praticata dal movimento nazionale “Le Parole Ritrovate”.
Per gli Utenti Familiari Esperti, lo spirito del progetto non è quello economico, bensì il far conoscere il significato del fare assieme, coinvolgendo le diverse risorse umane istituzionali, associative, religiose e familiari operanti sul territorio. Un intervento riabilitativo rivolto sia a persone in possesso del riconoscimento di invalidità civile sia a giovani che sono all’esordio della malattia o che convivono da un tempo relativamente breve, ma, in particolare alla comunità.
Queste persone intraprenderanno il percorso di tirocinio lavorativo, considerando le proprie motivazioni e interessi e saranno seguiti da operatori, utenti esperti e familiari con una visione orizzontale e multidisciplinare. Sono loro i nuovi attori che desiderano intrecciare le maglie della rete sociale inclusiva  permanente di attori territoriali a supporto dei percorsi di integrazione socio-lavorativa dei cittadini con disagi psichiatrici.
A Monte Sant’Angelo, i destinatari del progetto “Il lavoro è guarigione sociale” sono cittadini con difficoltà psicosociali e psichiatriche, seguiti dal Centro Diurno “Genoveffa De Troia”. Gli operatori di riferimento avranno la funzione di monitorare il percorso motivazionale dei partecipanti, accertandosi, nei momenti critici, di una loro condivisa adesione al percorso d’ integrazione lavorativa.
Per ora, il budget per l’attivazione del progetto deliberato dal Comune di Monte Sant’Angelo è di 11.500,00 euro ed è stato concesso all’Associazione “Genoveffa De Troia” di Monte Sant’Angelo, che organizzerà la fase di gestione del progetto. Il coordinatore, Matteo Notarangelo, ha concordato con l’assessora alle Politiche sociali, Agnese Rinaldi, ed il capo settore, Domenico Rignanese, le modalità della rendicontazione, in modo da rendere trasparente la relativa gestione.
Le voci di costo ammissibili sono il contributo stimolo alla guarigione sociale, che sarà dato al tirocinante, consistente in una somma corrispondente alle ore mensili prestate, e le spese per l’assicurazione INAIL e l’assicurazione di responsabilità civile verso terzi.
Per pianificare il progetto, gli Utenti Familiari Esperti e gli operatori hanno tenuto diverse assemblee organizzative ed hanno concordato che la prescritta documentazione fiscale richiesta consisterà in una documentazione bancaria, che attesti il trasferimento individuale delle somme e una ricevuta delle due assicurazioni.
Dopo di ciò, il progetto avrà inizio. A tal fine, diventa importante per tutta la comunità educante il poter contare su tutte le risorse territoriali, affinché attivi azioni trasversali a supporto e a completamento dell’integrazione lavorativa, pur di sostenere le persone con difficoltà psicosociali e psichiatriche.
L’associazione “Genoveffa De Troia” ha già coinvolto, in modo gratuito, i suoi tecnici per facilitare gli incontri  (gruppi di mutuo ed auto-aiuto) tra le famiglie delle persone in difficoltà, in modo da contenere le fragilità familiari nei momenti di difficoltà e durante il percorso di integrazione lavorativa, ma anche sociale e scolastica.
L’elemento qualificante del progetto sarà la valutazione e la misura degli effetti sullo stato di benessere complessivo delle persone coinvolte. Risultati che verranno messi a disposizione di coloro che si occupano di salute mentale.  “Da molti anni, – afferma il sociologo Matteo Notarangelo – la cultura innovativa degli operatori del Centro Diurno “Genoveffa De Troia” di Monte Sant’Angelo pone al centro di ogni relazione terapeutica non il “malato” oggettivato, ma la persona soggettivata e portatrice di diritti di cittadinanza, bisognosa sia dell’autonomia esistenziale e lavorativa sia delle giuste cure umanizzate, liberate da qualsiasi forma di contenzione, fisica, ambientale, relazionale, farmacologica e meccanica”.
Un’idea che entusiasma l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Monte Sant’Angelo, Agnese Rinaldi, la quale ribadisce che il progetto “ “Il lavoro è guarigione sociale” è un’iniziativa innovativa. Un intervento sociale pensato e pianificato dagli operatori del Centro Diurno “Genoveffa De Troia” e dal Centro di Salute Mentale di Manfredonia, ma condiviso dalla Giunta Comunale e dal sindaco,  Pierpaolo D’Arienzo, che con le Associazioni ed i concittadini vuole condividere la costruzione di nuovi servizi alle persone fragili.  Un’ esigenza irrinunciabile, che porrà all’attenzione di tutti gli interlocutori del Piano Sociale di Zona con il fine di avviare una reale e solidale integrazione sociale, sanitaria e assistenziale”.
Una prassi già conosciuta ed apprezzata dagli Utenti Familiari Esperti e dagli operatori della salute mentale territoriale. Lo psichiatra, Michele Grossi, responsabile del Centro di Salute Mentale di Manfredonia, nel mostrare l’apertura ai cittadini del servizio territoriale psichiatrico, apprezza l’impegno degli amministratori di Monte Sant’Angelo e riconosce che il progetto  “Il lavoro è guarigione sociale” è in continuità con quello condiviso ed attivato dall’ex assessore alle Politiche sociali, Felice Scirpoli, e trova la sua spiegazione  clinica ed umana nella volontà forte da parte del Comune di dare la possibilità ai suoi cittadini di uscire dal circuito tradizionale psichiatrico.
“Con questo nuovo progetto – dichiara Michele Grossi – abbiamo ascoltato e raccolto le richieste dei singoli cittadini con disagio psicosociale e psichiatrico, i quali ci hanno proposto di essere coinvolti in attività culturali, teatrali, di giardinaggio e cura del verde, di servizi di portierato, di pulizia domestica e di ufficio. Con tutti loro, ringrazio il Comune di Monte Sant’Angelo per la sua cultura e sensibilità, essendo consapevole che questa iniziativa, come quelle passate, segna la storia della salute mentale di questa Città”.

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