foto 1 (2)dal FORUM SALUTE MENTALE SICILIA, le Conclusioni di Franco Rotelli.

Naturalmente non posso fare sintesi di questo dibattito, che è un dibattito che continua da circa 42, anni. Mi limito a mettere in fila quanto con indiscutibile evidenza abbiamo potuto comprendere in questi anni.

1 L’intelligenza collettiva ha definito da tempo che è bene valorizzare le buone organizzazioni di Dipartimento di salute mentale;  2 l’intelligenza collettiva ha stabilito che è bene che questo dipartimento di salute mentale sia strutturale, cioè che abbia un vertice e abbia una contrattualità all’interno dell’azienda sanitaria; 3 l’intelligenza collettiva ha stabilito che è bene che ci sia una negoziazione di budget, per cui un responsabile del Dipartimento di salute mentale abbia a disposizione un budget su cui poter operare o poter avere un margine di manovra; 4 l’intelligenza collettiva ha individuato nel budget di cure individualizzato uno strumento importante per rompere la logica inerziale delle rette, dei posti letto e di molti altri tipi di interventi;   5 l’intelligenza collettiva  ha stabilito che senza un servizio forte, pubblico, di salute mentale, che sia in grado di gestire, interagire e governare queste questioni e le domande più complesse non si va da nessuna parte;  6 l’intelligenza collettiva ha stabilito che probabilmente, siccome le persone stanno male 24 ore su 24 è bene che ci siano dei di punti di crisi, chiamiamoli C.S.M.  24 ore,  in cui le persone possono stare qualche giorno, qualche ora, fuori dagli ospedali e fuori da comunità blindate, in luoghi normali in cui ci sia  un movimento di persone, un movimento di vita, un movimento di un equipe all’interno del Centro di salute mentale che lavori in un territorio determinato; 7 l’intelligenza collettiva infatti ha stabilito, che è bene che ci sia un’equipe di salute mentale che lavori su un territorio determinato, che questa equipe sia fatta di operatori di diverse discipline e che lavori  in modo orizzontale  e che lavori con i familiari e che lavori con i pazienti;  8 l’intelligenza collettiva ha stabilito che probabilmente è bene che ci siano dei luoghi di accoglienza, è bene che ci siano delle cooperative sociali che aiutano all’inserimento lavorativo, è bene che ci siano i laboratori di attività o anche solo di occupazione, in cui si valorizzino le persone e non si faccia finta ma dove si lavori perchè le persone si emancipino; 9 l’intelligenza collettiva ha stabilito che è bene lavorare dentro i territori, è bene stare lontani dagli ospedali, è bene stare lontani dalle comunità di lunga durata, è bene stare in nuclei abitativi più piccoli possibili e possibilmente a casa propria o essere aiutati a stare a casa propria; 10 l’intelligenza collettiva ha stabilito che soltanto attraverso la moltiplicazione di legami sociali e delle opportunità di vita si può immaginare di aiutare le persone a ritrovare se stesse; 11 l’intelligenza collettiva ha stabilito che non è bene violentare le persone, non ha mai aiutato la salute mentale di nessuno essere picchiati o essere contenuti, essere legati o essere ammazzati; 12 l’intelligenza collettiva ha stabilito che è molto importante che ci sia una quota di denaro, una quota di risorse abbastanza ben definita, che serva ad aiutare i servizi a ciò deputati e ci sia il 5 % della spesa sanitaria, visto che è una quantità sufficiente di denaro per poter fare dei buoni servizi ed ottenere ciò che ci si è prefissati di ottenere;  13 l’intelligenza collettiva stabilisce che se questo 5 %, viene blindato dentro contratti blindati con dei privati che non sono interessati alla riabilitazione, che non sono interessati al bene comune, non sono interessati a fare veramente sanità pubblica, è chiaro che queste risorse  non saranno mai  disponibili per il bene collettivo: soldi malgestiti,  soldi che finiscono per produrre conseguenze per le persone che conosciamo tutti. È necessario spostare queste risorse, dinamizzarle. Ovviamente un conto è un privato lucrativo, un altro conto è un privato sociale, un altro conto è il pubblico. Il pubblico può benissimo lavorare con il privato sociale, può benissimo lavorare con  l’associazionismo soprattutto in questo campo è bene che non lavori con il privato  lucrativo; 14 l’intelligenza collettiva da tempo sostiene l’idea che bisogna tentare di ridurre la quantità di farmaci che si erogano e che bisogna raggiungere il massimo di qualità  nell’erogazione dei farmaci. Semplicemente perchè è bene, e ha stabilito che si tratta di strumenti da maneggiare con molta attenzione perché rischiosi quand’anche spesso necessari; 15 l’intelligenza collettiva dice che è molto meglio poter insegnare a trattare le persone attraverso una relazione intrapersonale, collettiva, sociale che non attraverso gli strumenti chimici; 16 l’intelligenza collettiva ha stabilito, tuttavia, che per il momento senza l’uso attento del farmaco in determinati momenti non ce la facciamo a farcela; 17 l’intelligenza collettiva ha stabilito che a determinate condizioni, utilizzando bene le risorse, i T.S.O. possono essere ridotti fino quasi ad azzerarli, ma che, probabilmente, in alcuni casi è necessario che esista questo  strumento. Nessuno ancora ha dimostrato come fare a farne assolutamente a meno; 18 l’intelligenza collettiva ha dimostrato, certamente, che le risorse umane ben utilizzate  riducono il ricorso ai T.S.O., e, all’interno di una strenua e infaticabile negoziazione, lo assumono come un momento transitorio per avviare la ripresa, la conoscenza reciproca; 19 l’intelligenza collettiva ha ben compreso che le risorse umane ben utilizzate ci hanno dimostrato che se c’è un rapporto coerente e responsabile dei dipartimenti con la magistratura si riesca anche ad evitare il ricorso all’ O.P.G., e qualora per caso qualcuno sfugga all’attenzione del servizio di salute mentale si possa riuscire  a riportarlo a casa prima possibile; 20 l’intelligenza collettiva dice che è una cosa  assolutamente macabra l’idea di costruire residenze ex-novo per fare dei piccoli manicomi giudiziari; 21 l’intelligenza collettiva ci direbbe che probabilmente il viaggio di Marco Cavallo dovrebbe riguardare non solo e non tanto gli e O.P.G., tutt’ora in funzione, ma i nuovi O.P.G.; con Marco Cavallo dovremmo visitare tutti quei luoghi in cui si progetta di costruire nuovi O.P.G.; andare e fotografare il macabro futuro che non possiamo non immaginare e vedere che cosa può accadere in questi orrendi luoghi nei prossimi anni; 22 l’intelligenza collettiva è trovarsi qui e riuscire a discutere, riuscire a parlare, riuscire a cercare di capire cosa succede, leggere i piani strategici (come in qualche modo abbiamo fatto oggi qui a Siracusa) e stare attenti a cosa di positivo c’è nei piani strategici, individuando quali sono i risvolti positivi e progressivi che ci possono essere, individuando quanto di molto discutibile; quanto da denunciare e con chiarezza per cosa battersi; 23 l’intelligenza collettiva ci direbbe che sarebbe bene che in ogni Regione i Forum prendessero piede, i Forum Regionali in cui si sia un interscambio tra regione e regione; 24 l’intelligenza collettiva vorrebbe che possibilmente i consiglieri regionali di questo benedetto paese cominciassero ad assumere un loro ruolo. Siccome le regioni sono titolari in pieno dell’organizzazione  dei servizi e della responsabilità di come si organizzano i servizi sanitari, sarebbe bene che i Consigli Regionali di questo benedetto paese si occupassero di queste questioni. Sarebbe quindi bene che ci fosse una rete di consiglieri regionali di tutte le regioni italiane che si riunisse a ragionare attorno a queste cose.. perchè hanno un dovere rispetto alla popolazione, rispetto a queste questioni, rispetto al loro mandato;

L’intelligenza mia, nel mio recente ruolo, è quella di cercare di fare in modo che questo accada;  l’intelligenza di tutti è mantenere contatti, arricchirsi, crescere continuamente, perchè questa vicenda non avrà, non può avere fine, non ha una soluzione, noi dobbiamo prendere in carico questo problema e sapere che questo problema non ci abbandonerà mai.

Non posso che esprimere soddisfazione per questa bella giornata di lavoro e vi ringrazio, ringrazio tutti voi perchè ho visto la passione con cui si discute in questa Regione; perchè ho trovato gente che ancora ha voglia di litigare attorno a queste questioni, perchè dietro questo litigio c’è in realtà  una evoluzione molto importante dei contenuti del litigio, per cui spero, sono sicuro che litigando litigando potremo fare buone cose in avanti, insieme. Grazie a tutti.

Franco Rotelli

Presidente della Commissione Sanità della Regione Friuli Venezia Giulia, già Direttore Generale delle ASL di Trieste e Aversa

2 Comments

  1. Michela

    Ci scrive Franco Perazza: Carissimo Giorgio,a parte il dispiacere di non aver potuto partecipare, sono felice per il risultato che sei/ siete riusciti a raggiungere: non avevo dubbi.
    Peraltro non posso che confermarmi nella convinzione che la visione alta, lucida, assoluta che Franco Rotelli esprime in questa sintesi mirabile di sapere, di passione etica, di visione e impegno politico, rappresenti la bussola che deve guidare e ispirare il nostro agire: senza dubbi, senza perplessità, senza velleitarie fantasie di inseguire leggi altre rispetto alla 180.
    Con la consapevolezza che, come dice Franco, “questo problema” non ci abbandonerà mai.
    Noi lo sappiamo, e ogni giorno cerchiamo di fare la nostra parte. Tu, Giorgio, l’hai visto – e ne sei testimone – proprio qua a Gorizia: dove tutto è cominciato e dove, dopo anni di rimozioni, di mortificazioni, di buio, di falsità, di finzioni, di opportunismi di vario genere, con fatica e grande impegno, tutto è ricominciato con l’orgoglio di “essere ormai finalmente dentro” quel percorso così chiaramente delineato da Rotelli.

  2. Michela

    Scrive Roberto cafiso: è un documento da declinare ad operatori e politici. I primi spesso restii ad abbandonare le vecchie prassi a favore delle buone prassi. I secondi per far loro comprendere che la Salute Mentale di una società e’ prioritaria a quella economica e riguarda etica e convivenza equa tra persone. Non è la medicina da scantinato per i parenti scomodi figli di un dio minore

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