Lettera aperta ai Presidenti delle Regioni per la chiusura definitiva degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG)

Al termine del lungo viaggio di Marco Cavallo nei 6 Opg per incontrare gli internati sento la necessità di scrivervi. Quanto abbiamo visto e sentito non può che essere restituito a voi. Ho letto nei giorni scorsi della richiesta di tutte le Regioni, e quindi vostra, di prorogare al primo aprile 2017 la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari in attesa che vengano appaltate, costruite e attivate le strutture regionali, le Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza (Rems) o mini Opg come abbiamo preferito chiamarle. So che della cosa si occuperà il Governo, il Ministero della Salute e il Ministero della Giustizia, che hanno predisposto un documento da portare in Parlamento, e prima ancora alle Commissioni, per discutere modalità e tempi della proroga. In ogni caso il primo aprile 2014 gli Opg non saranno chiusi.

Il viaggio del Cavallo con StopOpg ha reso ancora una volta più che mai evidente l’insensatezza di questi luoghi e l’urgenza di mettervi mano. È possibile agire oggi presto e con molta semplicità. Molte strade sono già aperte. Bisognerà  trovare un modo perché le Regioni scambino esperienze e facciano fronte comune alla vigilia di questo storico evento. L’apertura delle Rems, che vi apprestate a costruire nelle vostre Regioni sono il vero cruccio del Cavallo Azzurro: il rischio di riprodurre e perpetuare le stesse insensatezze che si vorrebbero superare.

Sappiamo bene che un cambiamento profondo potrà avvenire solo quando si metterà mano al Codice di Procedura Penale, dunque al Codice Rocco del 1930, VIII anno dell’era fascista. Tuttavia la proroga che il Parlamento si appresta a votare – e che certo è un segno negativo di errori, ritardi e inadempienze – potrebbe trasformarsi, con una vostra peculiare attenzione, in un’opportunità. Tenendo conto delle sentenze della Corte Costituzionale che si sono susseguite, di quanto prescrive il Codice di Procedura Penale, di un buon coordinamento delle attività dei Dipartimenti di Salute Mentale e dei Tribunali e di un incremento significativo delle offerte alternative, oggi possibili per tutti e in tutte le Regioni, si potrebbe arrivare allo scadere del tempo dell’ulteriore proroga con un numero davvero esiguo di internati.

Le grandi risorse che il Governo ha voluto mettere in gioco per realizzare questo non facile cambiamento potrebbero, con una vostra precisa scelta di campo, essere utilizzate diversamente. Sapete bene che il Governo ha disposto e già elargito alle singole Regioni circa 180 milioni di euro in conto capitale per costruire le strutture. Ha disposto inoltre 55 milioni di euro in spesa corrente per sostenerne la gestione. Le Regioni hanno ricevuto 38 milioni nel 2012, 55 milioni nel 2013 e ne riceveranno 55 nel 2014, e così via…

Capite bene che tutto questo denaro potrebbe servire in primo luogo a migliorare le strutture già esistenti, che purtroppo sono spesso inadeguate, fatiscenti e poco accoglienti. Mentre le risorse per la spesa corrente dovrebbero servire per costruire progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati “su misura” per ogni singola persona, col concorso di tutti i soggetti istituzionali e le compagini sociali nei territori di appartenenza.

So, ma questo meglio di me sapete voi, che in tutti i luoghi dove avete deciso di collocare queste “residenze” avete trovato proteste, anche furibonde, dei cittadini e delle amministrazioni locali. So bene che le motivazioni sono dettate da un persistente pregiudizio e tuttavia non posso non chiedervi di comprendere queste proteste e trasformarle in politiche di partecipazione e di tensione verso la salute mentale:  programmando Centri di salute mentale aperti 24 ore, attivando progetti riabilitativi individuali e, con questi, micro economie sociali che vedano impegnati giovani cooperatori sociali, promuovendo ascolto e prossimità ai soggetti più fragili delle vostre comunità. È ormai chiaro che non è appropriato che le politiche di salute mentale siano determinate più dalle preoccupazioni connesse al rischio di comportamenti violenti che dalla necessità di disporre di risorse e trattamenti terapeutici e riabilitativi efficaci nella comunità. Muoversi in questa direzione significa anche battersi per far fronte allo stigma che con tanta facilità rinasce nei confronti delle persone che vivono queste umane quanto drammatiche esperienze.

Devo segnalarvi che al 10 gennaio 2014 le presenze nei sei Ospedali Psichiatrici Giudiziari erano 890.  Di questi circa il 31% con una misura di sicurezza provvisoria (!) e poco meno del 70% autori di reato di scarsa rilevanza. Solo a dicembre 2010 erano 1400. Un calo di più di 400 unità, ossia del 30 % circa in quattro anni. Questo dato credo sia il risultato della maggiore attenzione delle Regioni, dei Tribunali e dei Dipartimenti di Salute Mentale a seguito della formidabile sensibilizzazione determinata dalla Commissione d’Inchiesta del Senato e delle rammaricate parole del Presidente della Repubblica Napolitano e, oggi ci piace pensare, dell’appassionata corsa del Cavallo Azzurro.

Sono sicuro che state già prestando la massima attenzione a questo tema e tuttavia vi chiedo a nome delle persone incontrate in tutta Italia durante il viaggio lo scorso novembre – internati, familiari, giovani operatori, studenti, operatori penitenziari, sindaci e amministratori locali – di mettere in campo qualcosa di più. È urgente e necessario.

Confido nel vostro impegno, e vi saluto con tanta cordialità con Marco Cavallo e a nome di StopOpg

Peppe Dell’Acqua

Già direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, co-promotore del Forum Nazionale Salute Mentale, Stopopg  Nazionale

La lettera è stata spedita a:

Al Presidente XII Commissione – Igiene e sanità, Senato della Repubblica, Emilia Grazia DE BIASI

Al Presidente XII Commissione – Affari sociali, Camera dei Deputati, Pierpaolo Vargiu

AI PRESIDENTI DELLE REGIONI:

  • A Gianni Chiodi Presidente della Regione Abruzzo
  • A Marcello Pittella Presidente della Regione Basilicata
  • A Giuseppe Scopelliti Presidente della Regione Calabria
  • A Stefano Caldoro Presidente della Regione Campania
  • A Vasco Errani Presidente della Regione Emilia-Romagna
  • A Debora Serracchiani Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia
  • A Nicola Zingaretti Presidente della Regione Lazio
  • A Claudio Burlando Presidente della Regione Liguria
  • A Roberto Maroni Presidente della Regione Lombardia
  • A Gian Mario Spacca Presidente della Regione Marche
  • A Paolo Di Laura Frattura Presidente della Regione Molise
  • A Roberto Cota Presidente della Regione Piemonte
  • A Nichi Vendola Presidente della Regione Puglia
  • A Ugo Cappellacci Presidente della Regione Sardegna
  • A Rosario Crocetta Presidente della Regione Sicilia
  • A Enrico Rossi Presidente della Regione Toscana
  • Ad Alberto Pacher Presidente della Regione Trentino-Alto Adige
  • A Catiuscia Marini Presidente della Regione Umbria
  • Ad Augusto Rollandin Presidente della Regione Valle d’Aosta
  • A Luca Zaia Presidente della Regione Veneto

LETTERA APERTA

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