Ferrara, 30 ott – A più di trent’anni dalla Legge 180 il convegno “La dimensione creativa nella riabilitazione psichiatrica” che si tiene oggi al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, illustra le esperienze “creative” nel campo della salute mentale e del recupero del disabile psichico. La scelta di Ferrara non è casuale. Questa non è solo la capitale del Rinascimento, è anche la città dove l’arte ha più spesso sposato la sofferenza psichica, dal vissuto doloroso di Torquato Tasso, rinchiuso per anni al Sant’Anna, alle nevrosi da guerra di Giorgio De Chirico e Carlo Carrà, ricoverati all’Ospedale di Villa Seminario. Una città pioniera delle “buone pratiche” per combattere lo stigma nei confronti del paziente psichiatrico, che ha ospitato nel 1994 il Congresso dell’European Commettee for Art and Therapy Education. Il convegno promosso da Ausl e Università presenterà quindi il progetto del centro diurno “Il Convento” di Ferrara, dove un gruppo di pazienti psichiatrici ha lavorato nelle campagne di ricerca del Gruppo Archeologico Ferrarese. Ma anche l’esperienza di Padova e di Poggio Mirteto, dove si è realizzato un incontro tra riabilitazione psichiatrica ed archeologia quasi gemello di quello estense, il gruppo teatrale di Savona, il dialogo ultra decennale di Livorno tra artisti, pazienti e terapeuti, l’arte-terapia nel carcere di Palermo e in un orfanatrofio della Bosnia Herzegovina che ospita anche bambini nati dagli stupri etnici e abbandonati dalle loro madri. (grm) 301107 OTT 09 

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