primo incontro della task force istituita dalla Asl di BNGrazie alla collaborazione tra Asl, Diocesi e Associazione di familiari, oggi il paziente può diventare protagonista del proprio destino e non più “oggetto commerciale” nel business dell’assistenza ad anziani, handicappati e malati mentali

“Un evento straordinario per il miglioramento dell’assistenza nel settore delle Fasce Deboli e in particolare della Salute Mentale”: con queste parole la  “task force” – istituita dalla Asl per varare le procedure necessarie ad applicare la legge regionale sui Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati basati su Budget di Salute – ha commentato la delibera n. 53approvata il 30 gennaio 2014 che “rappresentauna svolta epocale per il miglioramento della qualità del servizio, il taglio degli sprechi e il migliore impiego delle risorse pubbliche. Perché darà al paziente una reale possibilità di scegliere e condividere il progetto di riabilitazione a lui dedicato e non solo di subirlo passivamente: ottenendo così, un migliore risultato terapeutico”.
La delibera è frutto di un  cambiamento di strategia aziendale iniziato qualche mese fa, dopo la denuncia del 31 ottobre dell’associazione di familiari dei sofferenti psichici “La Rete Sociale” nella conferenza stampa alla Caritas Diocesana.

Tale denuncia fece emergere: “l’inefficacia delle cure fuori dal contesto in cui vive il paziente e la necessità di un preciso progetto che lo riguardi. Spesso, infatti,  i responsabili sanitari sul territorio eludono l’obbligo di  “farsi carico” dei pazienti preferendo liberarsene  con “ricoveri impropri” in case di cura private: “galline dalle uova d’oro” per chi le gestisce, “nuovi manicomi” per i pazienti rinchiusi per anni con relativo spreco di denaro pubblico”.In quell’occasione fu evidenziata l’innovativa legislazioneapprovata dalla Regione Campania:che nel Sannio, però, era ignorata. I Progetti Terapeutici, appunto, cuciti su misuradi ogni pazientegrazie ai quali i  pazientie le loro famiglie possono contare su un sistema di tutela socio-sanitaria diffuso sul territorio che coinvolgeil volontariato e le cooperative sociali, secondo il modello del Welfare di comunità. Un modello in cui il Pubblico non delega più le proprie competenze al privato, ma trasforma le attuali rette destinate alle strutture residenziali, in Budget di salute con i quali creare progetti individuali. Il ruolo del partner privato, quindi, non è più quello di gestire strutture, ma di fornire occasioni di apprendimento, lavoro, casa eaffettività“co-gestendo” Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati: come stabilisce oggi la delibera n. 53 dal titolo Avviso pubblico per la ricerca di co-gestori di progetti terapeutici riabilitativi individuali sostenuti da budget di salute”.

Quella denuncia, dunque, supportata pubblicamente anche dal vescovo Mugione, è stata raccolta dal direttore generale Michele Rossi e dal suo management. I primi passi sono stati la creazione della “task force” per l’avvìo delle procedure necessarie ad applicare la nuova legge e l’ “happening” che ne ha divulgato le finalità (il cui video è sul blog www.ilenzuolibianchi.com ). I passi successivi: l’approvazione tempestiva delle proposte di delibera prodotte dal  “tavolo” a ritmo incalzante di cui la“53” è il primo risultato concreto per una gestione di risorse pubbliche nonfinalizzata a produrre forme di istituzionalizzazione e meccanismi assistenziali, ma a dare flessibilità nell’uso delle risorse, trasformate da “costi” sanitari,in “investimenti” per nuovi posti di lavoro basati sulla solidarietà sociale. E questo risultato sembra sancire l’auspicio  del direttore generale Rossi e del “tavolo di lavoro” nel loro primo incontro:“Per rendere efficace l’innovativa legislazione della Regione Campania non basta applicare direttive, essere professionali o dichiararsi favorevoli: bisogna essere convinti, impegnati, entusiasti e affrontare questo compito con passione, come una sorta di missione, con lo spirito di chi fa una rivoluzione. Perciò questa task force ha buone possibilità di riuscirci: perché è fatta di persone che ci credono”.

Firmato: “La Rete Sociale onlus”

P.S. Nella foto allegata:prima riunione del tavolo di lavoro dove appaiono, fra gli altri, Lorenzo Piombo, Salvatore Esposito, Serena Romano e i dirigenti Asl,Michele Rossi, Mino Ventucci, Pietro Crisci e Michele Del Vecchio.

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