LOCANDINA A4 ROMPIAMO IL SILENZIOBari, Palazzo Ex Poste, 22 gennaio 2018: “La Salute Mentale in Puglia: criticità e prospettive future“, evento regionale promosso dal Movimento per la tutela della Salute Mentale pugliese “Rompiamo il silenzio” in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bari. Un’occasione per rilanciare e sostenere buone pratiche di salute mentale coinvolgendo amministratori, operatori, associazioni di utenti e cittadinanza e per ribadire lo stato attuale di precarietà e di sofferenza dei servizi di salute mentale pugliesi.

Il 31 marzo 2017, presso il Fortino di Bari, ha avuto luogo un incontro-assemblea, promosso dalla Sezione Pugliese della Società Italiana di Psichiatria Democratica, dal titolo “Rompiamo il Silenzio: salute mentale, crisi del welfare e malessere sociale”.

Da quell’incontro è nato un movimento che raccoglie associazioni di utenti e familiari, operatori dei servizi pubblici di salute mentale, cittadini e rappresentanti della società civile che hanno sottoscritto un documento di denuncia sulla condizione dei servizi di salute mentale della regione Puglia. Il documento, posto all’attenzione dei referenti istituzionali regionali, non ha ricevuto riscontri, ma il dibattito sulle criticità e priorità della salute mentale continua ad essere vivo e le proposte avanzate dal Movimento “Rompiamo il silenzio” richiedono delle risposte urgenti.

Negli ultimi 10 anni, infatti, il sistema dei servizi di salute mentale regionale che era in grado di fornire risposte complesse ai bisogni dei cittadini, è stato depotenziato, perdendo il suo ruolo di presidio per la tutela della salute mentale della popolazione. I Centri di Salute Mentale sono diventati luoghi sempre meno accoglienti, se non addirittura respingenti, i Servizi di Neuropsichiatria del’Infanzia e Adolescenza, di più recente istituzione, di fatto non sono mai stati messi in condizione di fornire adeguate risposte a questa fascia di popolazione.

Dopo le battaglie che hanno condotto all’abolizione del manicomio e allo sviluppo dei servizi territoriali, oggi c’è il grave rischio di un riduzionismo di tipo tecnico e securitario: agli operatori è chiesto in modo sempre più insistente di etichettare, con le diagnosi psichiatriche, disagi personali e familiari strettamente connessi con situazioni di povertà e di malessere sociale. Dinanzi alla complessità di tali problemi, la condizione di debolezza dei servizi pubblici non consente di dare risposte adeguate e rischia di produrre una “manicomializzazione del territorio”.

Con l’iniziativa organizzata dal movimento “Rompiamo il silenzio” insieme all’Università di Bari, ci si auspica di aprire la discussione con i rappresentanti delle istituzioni pugliesi, sulle criticità e prospettive future della salute mentale in Puglia.

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PIEGHEVOLE ROMPIAMO IL SILENZIO

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