ANSA : LETTA,VIA CONFRONTO CON PSICHIATRI;RUINI,SNELLIRE NORME RICOVERI (di Manuela Correra) (ANSA) –

ROMA, 12 OTT – ‘Mettere mano’ alla Psichiatria e all’organizzazione dei servizi di assistenza ai malati psichiatrici in Italia, perche’ la carenza di strutture e risposte alle famiglie, troppo spesso ”lasciate sole”, non e’ piu’ sostenibile. Su questa posizione si sono ritrovate, in sostanza, due delle piu’ autorevoli ‘voci’ istituzionali di Chiesa e Stato: il Cardinale Camillo Ruini e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta. Piu’ strutture, e’ la strada indicata, e correttivi alla Legge Basaglia sulla psichiatria. Un confronto su una tematica inusuale, quello che ha visto protagonisti oggi Letta e Ruini, entrambi ospiti del 45/o Congresso nazionale della Societa’ italiana di psichiatria (Sip) in corso a Roma. Un’occasione per aprire un dialogo ”concreto” con la categoria, ha detto Letta, avendo ben presente, come evidenziato anche da Ruini, che pregiudizi, paure e diffidenza ancora gravano sui malati mentali e sulla stessa Psichiatria. Dunque, prima di tutto, il messaggio lanciato dai due rappresentanti di Stato e Chiesa e’ quello contro la lotta allo stigma: ”Non posso che confermare la persistenza, nonostante molti progressi compiuti – ha affermato Ruini – di atteggiamenti negativi e diffidenti verso i malati psichiatrici. Si tratta pero’ principalmente di un problema di cultura, e quindi certamente di conoscenza piu’ seria di queste patologie”. Concorda Letta: ”Purtroppo atteggiamenti negativi resistono oggi anche nei confronti della psichiatria e non e’ difficile incontrare sorrisi ironici nei riguardi di tale professione”. Invece, avverte il sottosegretario, ”in un momento storico come questo, in cui si sono persi tanti valori e significati, e in un momento di cosi’ grave sconcerto per la vita nazionale, la psichiatria ha uno spazio piu’ ampio che in passato”. Un invito alla lotta allo stigma, ma da Letta arriva anche un ‘mea culpa’ a nome della politica: ”Non voglio nascondere le responsabilita’ della classe politica” e dovrebbe esserci un ”atto di autocritica – ha detto dinanzi alla platea di psichiatri italiani – da parte di chi rappresenta i governi, perche’ le politiche per questo settore sono state carenti”. Ma il confronto si e’ anche arricchito di suggerimenti operativi inerenti, come sollecitato dagli specialisti, il ‘cosa fare, allora?’. Concreta la strada indicata da Ruini: piu’ strutture e normative piu’ snelle, anche per il ricovero. Infatti, ”senza un miglioramento di precauzioni come l’incremento di strutture che possono accogliere i pazienti” e ”lo snellimento delle normative che consentano ai medici e in subordine anche ai familiari, di decidere il ricovero – ha ammonito – difficilmente si uscira’ dal circuito negativo della paura e dell’ostilita”’ che circonda gli ammalati psichici. Ed ancora: ”Gli interventi farmacologici, per quanto importanti – ha sottolineato il Cardinale – non possono mai essere autosufficienti, ma devono sempre integrarsi sia con gli interventi clinici sia anche con ambienti di vita piu’ idonei”. Ed una proposta operativa e’ anche quella che arriva da Letta: ”Prendendo atto che oggi il peso maggiore della malattia psichiatrica ricade sempre e soltanto sulle famiglie, bisogna creare quei correttivi e quelle integrazioni alla legge Basaglia che rendano possibile il miglioramento delle strutture pubbliche”. La legge Basaglia, ha affermato, ”puo’ essere la base su cui lavorare” ma ”il dibattito e’ stato troppo a lungo viziato dall’ideologia; sulla Basaglia ci si e’ schierati e cio’ ha impedito di guardare ai fenomeni nella loro drammaticita”’. Da qui l’invito a lavorare insieme lanciato agli psichiatri: ”Una delegazione – ha detto Letta – venga a palazzo Chigi a illustrare orientamenti e indicazioni partendo dalla legge, per avviare su tale base un confronto concreto”. Invito accolto dal presidente Sip Alberto Siracusano: e’ necessario avviare il confronto, ha rilevato, sulla ”possibilita’ non di una modifica della legge Basaglia, bensi’ di un suo adeguamento piu’ attuale”. Una cosa, ad ogni modo, e’ certa. E vede concordi Stato e Chiesa: L’assenza di presidi non puo’ piu’ durare a lungo ed i malati non possono piu’ essere abbandonati a se stessi. E’ una situazione, ha avvertito Letta, ”non piu’ rinviabile”. (ANSA).

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