Il Partito della Rifondazione Comunista osserva da tempo con attenzione quello che avviene nel campo delle politiche sociali, sanitarie e della salute mentale in particolar modo. Come segnalano i documenti internazionali dell’OMS e dell’Unione Europea, i diritti delle persone che vivono la malattia mentale sono spesso negati, le loro libertà più elementari ridotte ai minimi termini proprio in quelle istituzioni pubbliche destinate alla cura e alla riabilitazione. In questi ultimi anni la Sardegna è stata protagonista di una triste vicenda: la morte di Giuseppe Casu nel reparto psichiatrico dell’Ospedale “SS. Trinità” di Cagliari dopo un ricovero di 7 giorni, decesso che ha aperto una vicenda giudiziaria, tuttora in corso, circa i metodi di contenzione adottati che avrebbero causato il decesso del paziente. La vicenda Casu ha ricordato la drammaticità di queste situazioni che continuano ad esistere nel nostro Paese, nonostante gli importanti progressi raggiunti nel campo della psichiatria e della tutela della salute mentale con la chiusura degli ospedali psichiatrici.

Su questi fatti la posizione di Rifondazione è stata sempre chiara ed espressa con diverse interrogazioni in consiglio comunale e in consiglio regionale. Così come è chiara la posizione dell’ASARP che da anni si batte sui temi dei diritti e che, specialmente nelle ultime settimane, è stata oggetto di un attacco che ci sembra abbia raggiunto livelli intollerabili. Proprio la struttura gestita dall’associazione, la casa famiglia “Casamatta”, è stata oggetto di denuncia da parte di un medico della ASL di Cagliari. Denunce di maltrattamenti nei confronti delle persone ospiti della casa, che anche le opportune verifiche effettuate dal Nucleo Operativo Antisofisticazioni dei Carabinieri hanno dimostrato infondate. Come chi conosce da vicino l’operato dell’associazione dei familiari sa bene, “Casamatta” rappresenta un esempio delle possibilità di assistere le persone nella pienezza dei diritti. Nel 1991 quando l’associazione dei familiari diede vita alla casa famiglia fu un momento di importanza epocale per lo sviluppo delle politiche nella nostra regione. In quegli anni nella provincia di Cagliari non esisteva nessuna struttura di riabilitazione.

L’ospedale psichiatrico di Villa Clara era ancora operativo e oggetto di scandali reali per le morti dei ricoverati che si susseguirono alla fine degli anni ’80. I servizi territoriali, d’altro canto, erano ad un livello embrionale che non permetteva nessun tipo di sostegno reale ad utenti e famiglie che vivevano la realtà della sofferenza psichica. In questo scenario quest’esperienza pilota nata per volontà della presidente Gisella Trincas, dei familiari, ma anche di alcuni operatori dei servizi pubblici, rappresentò un segnale delle potenzialità di una cura che tenesse conto della dignità e della promozione delle capacità delle persone con disturbo mentale. La struttura ha visto negli anni un grande investimento in formazione del personale e raggiungimento di standard di assistenza elevati. Non a caso nel 1999 la Federazione Italiana per il Volontariato (FIVOL) ha conferito all’associazione il premio nazionale della solidarietà, proprio per la realizzazione della casa. Per queste ragioni vogliamo manifestare la nostra solidarietà a Gisella Trincas, ai familiari e agli operatori della struttura, consci che il diritto alla salute, per potersi dispiegare, ha bisogno non solo di operatori sanitari capaci, ma anche della vigilanza attenta e consapevole di familiari e utenti dei servizi. Il Partito della Rifondazione Comunista si impegna, attraverso una serie di iniziative, a sensibilizzare l’opinione pubblica, in merito alle problematiche della salute mentale.

Giuseppe Stocchino

Segretario federale PRC (Cagliari)

tratto da: http://rifondazionelibera.blogspot.com

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