Il direttore regionale è in difficoltà e non sa più come gestire i suoi: in tutto il gruppo mugugni, stanchezza cronica e scarsa produttività. Il dipendente di Palazzo Lascaris che lavora nell’ufficio di presidenza si sente mobbizzato e fa fatica a scendere dal letto ogni mattina per andare in via Alfieri. La segretaria di quell’assessore da mesi soffre di un’insonnia piena di pensieri negativi dalla quale proprio non riesce ad uscire. Sarà colpa del capo o è un problema che nasce in famiglia? Tranquilli, solo esempi. Nessuno si senta preso di mira. Da qualche parte però il problema esiste se a qualcuno nei palazzi della Regione è venuto in mente che anche chi lavora a Palazzo Lascaris può avere le sue buone ragioni per aver bisogno di uno psicologo. Che alla fine la diagnosi sia il burn-out da superlavoro o la depressione, è ormai certo che anche la qualità della vita del dipendente regionale può essere migliorata con una consulenza psicologica. Proprio per affrontare lo stress da “moderna amministrazione”e far crescere il livello di benessere, i responsabili del personale della giunta e del Consiglio regionale hanno firmato una convenzione con l’azienda sanitaria To1, che comporterà una spesa di 80 mila euro per due anni. Dopo un periodo di sperimentazione giudicato soddisfacente, fino al 2011 il dipartimento di salute mentale offrirà la consulenza di tre psicologi e un coordinatore. Spiega Luigi Tavolaccini, direttore della salute mentale dell’azienda sanitaria da cui dipende il servizio: “In questo caso non si parla tanto di intervenire con dei colloqui su una sofferenza del singolo lavoratore, quanto di sciogliere i nodi di una relazione problematica con il dirigenteo con alcuni colleghi. Quindi puntiamo più sui colloqui sul posto di lavoro che a consulenze individuali, che pure ci saranno se ce n’è bisogno”. Se poi dovesse essere diagnosticata una patologia più importante, chiarisce ancora Tavolaccini “allora indirizziamo il dipendente regionale verso i servizi del suo territorio o li trattiamo direttamente se la competenza è nostra”. Negli ultimi anni i direttori del personale della Regione si sono trovati a gestire alcune difficoltà nate sul posto di lavoro, spiega il direttore generale della To1 Ferruccio Massa “e per questa ragione ci hanno affidato la gestione del progetto che con questa convenzione firmata pochi giorni fa si estende a tutti, consiglio regionale compreso e prevede un monitoraggio ogni sei mesi. Ci sono interventi diversi, dalla telefonata per un consiglio alle visite presso gli ospedali nei periodi di ricovero, alle visite domiciliarie colloqui con i familiari in caso di necessità”. Sono tremila i dipendenti regionali e la Regione non aveva alcun strumento per affrontare situazioni di disagio in aumento nel corso degli ultimi anni, spiega Jose Rionda che ha seguito il progetto per la direzione del personale di piazza Castello: “Avevamo situazioni che avevano portato a sanzioni disciplinari ma nascevano invece da profonde difficoltà di relazione. C’erano persone che si allontanavano dal lavoro perché non stavano bene e prolungavano il più a lungo possibile il periodo di assenza. Qualcuno rischiava persino di perdere il posto perché non aveva più giorni di malattia, ma se seguito e affiancato da qualcuno in un periodo di tutoraggio quando rientrava al lavoro riprendeva la sua attività con buona produttività. Siamo davvero molto soddisfatti dei risultati”

(da Repubblica.it, Torino, di SARA STRIPPOLI)

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