(il logo appartiene a un birrificio, con cui ci scusiamo per averlo "rubato"!!! ndr)
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Torino, 7 Ottobre 2015. Un uomo di 40 anni Antonino Cassotta  ferisce e aggredisce i medici che erano venuti presso il suo domicilio per verificare la necessità o meno di un trattamento sanitario obbligatorio.

Il giovane uomo si trovava barricato in casa con i suoi genitori e quando ha aperto la porta e ha visto i due psichiatri e l’infermiere li ha aggrediti con un coltello, terrorizzato.

Subito dopo sono giunte ben 5 pattuglie di polizia e un’ambulanza con altro personale sanitario che hanno sedato e ammanettato l’uomo scortato poi in spdc.

Ricorda la tragedia di pochi mesi fa sempre a Torino della morte di Andrea  Soldi, ma stavolta morti non ci sono stati bensì la stessa violenza e assurda dinamica quella che ha visto questo quarantenne disperato e spaventato, invaso nella sua privacy e dignità impunemente, che per difesa, pura difesa e non certo per raptus omicida, ha cercato di reagire a una situazione insostenibile, ingiusta e coercitiva.

Per il suo gesto ha pagato comunque. Ma perché nessuno mai garantisce o prende la difesa di persone sole violate nella loro libertà e intimità da istituzioni e leggi che ne consentono tale violazione?

Leggi paradossali se vogliamo leggere attentamente i punti su cui sono costruite la legge 180 del 13 maggio 1978; la Costituzione italianae la Dichiarazione dei diritti dell’Uomo i quali si aprono così

Dal testo della legge 180 del 13 maggio 78:

Gli accertamenti e i trattamenti sanitari sono volontari.Nei casi  di  cui  alla  presente  legge e in quelli espressamenteprevisti  da leggi dello Stato possono essere disposti dall’autorita’sanitaria   accertamenti   e  trattamenti  sanitari  obbligatori  nelrispetto della dignita’ della persona e dei diritti civili e politicigarantiti  dalla  Costituzione, [….].Gli  accertamenti  e  i  trattamenti sanitari obbligatori [..] devono essere accompagnati da iniziative rivolte ad assicurare  il  consenso  e  la  partecipazione da parte di chi vi e’ obbligato (art. 1).

Dal testo della Costituzione leggiamo che:

La libertà personale è inviolabile. È punita ogni forma di violenza fisica e morale(art. 13); il domicilio è inviolabile (art.14); la repubblica tutela la salute come fondamentale dirittodell’individuo. Nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti del rispetto della persona(art. 32).

Dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo :

Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia , nella sua casa, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione (art. 12).

Si parla qui molto di libertà, diritti, tutela , ma come si può chiamare “diritto alla salute e libertà “ un atto per la stragrande maggioranza dei casi ,coercitivo non consensuale né partecipato stabilito da una legge giudiziaria , ci sarà sempre una legge  che deciderà come e quanto dosare  la libertà di un individuo. Questo è l’aspetto più contraddittorio e paradossale della nostra Costituzione e leggi sanitarie, pensate non

per l’individuo, non per la persona con diritti ma per la rete di poteri  e interessi, istituzioni cui sottostà ogni atto e porsi in essere dell ‘uomo.

Non esiste legge che possa prendersi il diritto sulle vite delle persone.

Nel nuovo testo revisionato della legge 180 leggiamo inoltre che il TSO deve essere un trattamento strettamente necessario, e ove non vi siano altre possibili alternative o modalità di intervento.

Invece alla luce dei fatti di oggi i TSO appaiono come atti arbitrari e all’ordine del giorno. La regola e non l’eccezione.

Non si cercano alternative né il consenso del paziente  perché non c’è tempo né volontà di fermarsi ad ascoltare. Si seguono soltanto le linee guida ministeriali e di dipartimento (quali?) che ci fossero, andrebbero completamente riviste.

Non si vedono più davanti agli occhi persone, ma numeri. Esseri per occupare posti-letto in spdc.

Adorno nei Minima Moraliascrive: “Una vita onesta non è più possibile perché viviamo in una società inumana. La vita offesa è l’effetto di un tenace lavoro di desoggettivazione, il declino del soggetto autonomo, autodeterminato, cosciente, libero”.

Il TSO è un vero atto illegale illecito, immorale , lesivo di tutti i diritti naturali umani.

Esiste e persisteanzi rafforzata  una forte rigida ideologia  repressiva poliziesco-sanitaria, accanita , violenta , ingiusta e discriminatoria.

Il “pazzo” che dà in escandescenze da domare e sedare, il pericoloso per la società e la collettività da soffocare, sono pregiudizi e giudizi superficiali depositati e radicati in un passato ancora vivente che innescano dinamiche e meccanismi emotivi di paura, terrore e altra violenza.

“la violenza alimenta altra violenza” scriveva Michel Foucault; un circolo vizioso chiuso esplosivo che porta poi a esiti spesso  tragici in cui il potere esercitato in realtà non è gestito da qualcuno , ma è un discorso, una proliferazione di discorsi portati verso una direzione in seguito a una stratificazione di un senso piuttosto che in un altro”.

“Quello che è ovvio può essere pericoloso. Hitler considerava perfettamente ovvio il fatto che gli ebrei fossero un veleno per la razza ariana e perciò andavano sterminati. L’ovvio è ciò che letteralmente ci troviamo di fronte nel nostro cammino : di fronte o contro di noi. È necessario che ognuno si renda conto che esso esiste per lui ma può non esistere per un altro. Ciò che uno di noi ritiene una rivelazione è spesso un luogo comune per un altro. Ognuno di noi guarda nello specchio per vedere se stesso ma cosa precede lo specchio? Io credo che la maggior parte della gente si senta colpevole se non fa ciò che le si comanda . Non c’è quasi nulla che noi possiamo veramente conoscere del sistema sociale totale. È però possibile sapere che non possiamo sapere, eppure la maggior parte di noi è incline a credere e fare ciò che viene detto . Non possiamo avere fiducia nei principi, negli uomini politici, negli scienziati. Possiamo però avere fiducia in qualcosa che è molto più profondo del nostro Io. È ovvio che è qualcosa di nascosto ma cosa sia e dove , non è affatto ovvio”.  (Ronald. D. Laing“ L’ovvio”  tratto da  Dialettica della liberazione).

di Eleonora Favaroni.

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