clima-cambiamentoGentilissimi,

ho il piacere di segnalarvi la recente pubblicazione di un articolo di cui sono co-autore, insieme al colega Riccardo Ierna, sulla rivista online “Lavoro Culturale”.  L’articolo è il primo di una serie di interventi intesi a svolgere una ricognizione delle dinamiche operanti nel campo della Salute Mentale e delle prospettive dei soggetti che intendono riannodare il filo delle questioni poste dal movimento pratico e teorico della deistituzionalizzazione.

Sicuro di farvi cosa gradita, esprimo l’auspicio che lo spazio offerto dalla rivista possa anche svilupparsi come luogo di dibattito e confronto tra punti di vista ed esperienze.

Luca Negrogno

Tra la lotta allo stigma e i nuovi modelli di welfare: la questione della giustizia sociale.

Reparto Agitati, dopo aver rielaborato i contributi raccolti fino ad oggi, torna a definire le proprie prospettive d’indagine e ricerca attorno al tema della Salute Mentale. La riflessione che inizia oggi, che prevediamo di articolare in tre puntate, emerge da un percorso condiviso di incontri, riflessioni e discorsi tra Dipartimenti di Salute Mentale, associazioni, movimenti, imprese sociali. La rete di contatti ed esperienze che abbiamo percorso ci ha mostrato un campo estremamente contraddittorio, agitato da tensioni spesso inconsapevoli, strategie miopi e dibattiti asfittici, insieme ad esperienze vivaci e soggettività in rapida crescita che però faticano a creare coscienza diffusa, a saldarsi tra loro e a leggere la propria posizione all’interno di una più articolata riflessione politica.

Guardando oggi al campo della salute mentale abbiamo notato vari fenomeni di sicura rilevanza e di crescente impatto. Proviamo ad esporli in una sintetica ricognizione, disponendoli in ordine di complessità per motivi puramente didascalici.

1. Lotta allo stigma: un fenomeno ambivalente

Il primo: nell’ambito dei discorsi, la malattia mentale non è più un tabù. Nelle sue articolazioni di disagio, fragilità, rischio, sempre più la malattia mentale si presenta come un’esperienza “possibile”, in qualche modo anche “attraversabile”, quindi non necessariamente legata alla inguaribilità, all’esclusione dal consorzio sociale e ad una aberrazione originaria della natura umana, che comporterebbe il marchio a fuoco del male inestirpabile dall’individuo. I documenti di programmazione nazionali ed internazionali, gli atti di indirizzo dei Dipartimenti di Salute Mentale, le forme in cui il tema appare nella macchina tritatutto del dibattito pubblico sempre più convergono dietro la parola d’ordine della “lotta allo stigma” come momento fondamentale delle azioni positive per la Salute Mentale … (continua a leggere su Lavoroculturale)

http://www.lavoroculturale.org/salute-mentale/

Cordiali saluti

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