di Luigi Benevelli

“Occorre superare”

Questo è il motto adottato dal sen. Bosone (Pd) nella sua proposta di integrazione/revisione  delle norme dell’assistenza psichiatrica Modifiche alla legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di accertamenti e trattamenti volontari e obbligatori e norme in materia di prevenzione, cura, riabilitazione e sostegno della malattia mentale (Senato, disegno di legge n. 3067). Il testo, sottoscritto anche da altre senatrici e senatori del Pd, nonché da rappresentanti del gruppo Api-Fli e del Misto- Partecipazione democratica, è stato presentato il 19 dicembre 2011 scorso.

Il sen. Bosone fa parte della Commissione di indagine presieduta da Ignazio Marino che ha scoperchiato il dramma degli opg.

L’attenzione del senatore democratico si concentra sulla condizione dei luoghi in cui avvengono i trattamenti professionali ospedalieri e non ospedalieri, in particolare gli spdc e le residenze protette. Per ovviare ai gravi limiti del sistema egli propone che:

  • Gli spdc dovrebbero diventare centri di salute mentale intraospedalieri  attivi 24 ore su 24 per degenze fino a tre mesi. A garanzia della qualità dei trattamenti e del rispetto della dignità della persona, le contenzioni (definite “interventi protettivi contenitivi”) dovrebbero essere normate, censite e controllate, quindi regolarizzate. Posti letto psichiatrici dovrebbero essere attivati presso i Dipartimenti di emergenza “a gestione integrata internistica e psichiatrica”
  • Così pure dovrebbero essere istituiti ex-novo Centri di salute mentale ospedalieri per il “disagio mentale minorile” aperti 24 ore su 24
  • Le comunità residenziali protette dovrebbero diventare comunità sanitarie riabilitative specialistiche per ricoveri della durata massima di 1 anno, con un massimo di 15 posti letto e  personale sanitario e psico-socio-educativo nelle 24 ore. Il rispetto del limite di 1 anno dovrebbe garantire dal rischio di istituzionalizzazione
  • Dovrebbero essere realizzate residenze socio sanitarie secondo il modello di appartamenti residenziali e case famiglia.
  • Tutte queste strutture potrebbero essere gestite anche da privati, salvo quelle in cui si attuano i trattamenti sanitari obbligatori
  • Sono previsti adeguati finanziamenti.

Peppe Dell’Acqua ha recentemente scritto note significative sull’ossessione che la psichiatria ha avuto sin dalle sue origini circa gli spazi ottimali per la cura dei pazienti[1].  Il sen. Bosone non si allontana purtroppo da questo stereotipo, arrivando a costruire un sistema di presidi e strutture che, a caduta,  parte dall’ ospedale per fermarsi ad un alloggio che non è la propria casa, ma un “domicilio terapeutico”.  Essendo inoltre dilatati i tempi dei trattamenti (basti pensare ai tre mesi di Spdc) dovrebbero essere previsti grandi investimenti per acquisire ed attrezzare spazi più o meno ameni in cui trascorrere le degenze. I luoghi abituali, le relazioni famigliari, di vita e sociali delle persone con disturbo mentale o sono tenuti distanti dai servizi di salute mentale, o sono presi in considerazione solo dal punto di vista del trattamento specialistico. È così operato il capovolgimento dell’assunto della legislazione del 1978 che mette al primo posto la persona e la sua comunità di riferimento.

In tempi di spending review, di usare al meglio risorse che scarseggiano sempre di più, colpisce la passione dichiarata per ambienti ospedalieri e non, presidiati 24 ore su 24 e, per questo onerosissimi, e la trascuratezza/sottovalutazione di quanto le persone, le comunità adeguatamente supportate possono mettere a frutto per il proprio benessere. Forse la ragione sta nel fatto che il sen. Bosone è impegnato a riflettere su come chiudere gli opg garantendo una adeguata custodia ai rei folli.

Certo che da persone elette nelle liste del Partito democratico ci aspetteremmo pensieri, preoccupazioni e proposte di qualità diversa. Consola che questa legislatura stia arrivando alla fine e che proposte di tale natura non riescano nemmeno ad arrivare alla discussione in Parlamento.

Luigi Benevelli

Mantova, 10 maggio 2012


[1] Strutture, piccole e  ordinate, per i veramente pericolosi, sito «Forum salute mentale» 1 aprile 2012.

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