Abbiamo appena lasciata alle spalle la “Giornata mondiale della salute mentale”, promossa il 10 ottobre. L’Italia aveva buone ragioni per essere in prima fila, però c’è stato uno scarso riscontro, anche da parte dei media. L’argomento non è certo in testa all’agenda governativa e l’interesse pubblico si è affievolito nonostante un luminoso passato. Chi prende oggi la parola per documentare la situazione della salute mentale riceve un ascolto scarso, nonostante la quantità di episodi inquietanti…
Gli scenari della violenza sono diversi. C’è la violenza planetaria, quella che attraversa la storia passata e sopravvive nella storia presente con le guerre, le repressioni e gli stermini che apprendiamo ogni giorno dai giornali e dai media, anche se crediamo di esserne lontani e perfino immuni. Un ulteriore scenario è costituito dalla violenza sociale dentro la quale viviamo cercando di combatterla con gli strumenti di difesa democratici che abbiamo a disposizione.Questi due scenari della…
Introduzione di Loredana Di AdamoTornare a ripensare la soggettività diviene essenziale in questa nostra contemporaneità, sempre più impersonale e delocalizzata, in cui molto spesso è difficile poter emergere nella propria singolarità senza ricorrere a forme di protagonismo e di sopraffazione, le quali – paradossalmente – seppur ricercate, non fanno altro che isolare ancora di più, allontanandoci da quella socialità essenziale per la realizzazione di sé che invece è funzionale ad abitare il senso delle cose…
La razionalizzazione dei servizi di salute mentaleè solo una scorciatoia per tagliarlidi Andrea Angelozzida Quotidiano SanitàTaluni meccanismi gestionali sono talmente ripetitivi da rappresentare ormai specifici schemi. Quello che è avvenuto negli ultimi 10 anni nell’ambito delle politiche della salute mentale è stato un progressivo impoverimento delle risorse del personale secondo più binari paralleli. Il primo è una logica di contenimento della spesa attraverso l’accorpamento di servizi e la creazione di unità operative complesse e dipartimenti…
La risposta non può essere “Sorvegliare e Punire”. Non lo può essere in generale, come nello specifico, soprattutto, per quanto riguarda il mondo della psichiatria.Eppure, mi sembra che, posti di fronte a domande sempre più pressanti, sempre più complesse – domande che partono dalla base, dalle persone che vivono sofferenza, disagio, povertà, precarietà, isolamento, stigma, abbandono, reclusione, e anche violenza, i decisori, le Autorità collegate al potere (ma anche alle responsabilità operative!) del mondo politico,…
Di Federica ManzonMarco Cavallo, apprendo, è stato sfrattato dal deposito a Muggia dove era custodito quando non era in viaggio per testimoniare la rivoluzione che l’ha fatto nascere.Io non ero nata, ma la storia del cavallo azzurro della Città dei Matti, che aveva buttato giù i muri del manicomio andandosene in giro per la città, mi veniva raccontata spesso. La raccontavano i basagliani, genitori dei miei compagni d’asilo, arrivati da mezza Italia in quella regione…
Vogliamo tornare a questo? di Silva Bon Vogliamo tornare a questo? Oppure stiamo tornando, siamo già tornati a tutto questo? Esuli, migranti. Si è da poco conclusa la seconda guerra mondiale, e noi siamo senza casa, senza lavoro, senza il sostegno di un capofamiglia: mia madre ed io, in una stanza in subaffitto, con comodo di cucina, senza bagno, solo uno stretto e lungo stanzino, quasi senza finestra, freddo e umido, il cesso. Mia madre…
di Roberto Mezzina da: REVISTA de la Asociación Española de Neuropsiquiatría – vol.42 num.141 giugno 2022 Una “rivoluzione gentile”: la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari Sin dall’inizio del processo di deistituzionalizzazione, a livello internazionale, si è determinato uno spostamento delle istanze di controllo e di contenimento dei comportamenti connessi alla sofferenza psicopatologica, in particolare se accompagnati da disturbo sociale e fino alla commissione di reati penalmente rilevanti, in altre configurazioni istituzionali, dai vecchi manicomi…
Un breve racconto di Sara che non avrei proposto alle pagine del Forum se non fosse il dolore acuto che provo nel vedere quanto accade nella mia città e nella mia regione. Quelli che sono responsabili delle politiche sanitarie hanno deciso di radere al suolo quell’organizzazione che ha accolto Sara e continua ad accogliere me. Sì, sono d’accordo con Sara. Trieste è il posto migliore al mondo per cadere pazzi! Ma, soprattutto, Trieste è il…
Questa è una lettera, un appello, un grido, un messaggio nella bottiglia… che Gabriella La Rovere, madre di un giovane donna con grave disabilità, lancia nel mare dell’indifferenza, della disattenzione, della deriva in cui spesso si perde, e fa perdere le persone, un sistema che sembra dimenticare cosa sia la cura, il diritto di riceverla, il dovere di prestarla. Ci racconta una storia purtroppo non rara, per quanto una complicanza “le conferisca l’onore (!) di essere…