15193533_1218953028197662_3535814102107016907_nIl San Giusto d’Oro 2016, tradizionale riconoscimento che giornalisti triestini assegnano a chi ha saputo distinguersi e portare alto il nome della città, è stato assegnato venerdì 25 novembre alla Psichiatria triestina, nel ricordo di Franco Basaglia.

Promossa dall’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e dal Gruppo Giuliano Cronisti, in collaborazione con il Comune di Trieste e il contributo della Fondazione CRTrieste, che mette a disposizione ogni anno la statuetta opera dello scultore Tristano Alberti, la solenne cerimonia  si è svolta oggi (venerdì 25 novembre) in una gremita sala del Consiglio comunale, presenti le autorità locali, civili, militari e religiose.

In apertura il vicepresidente del Consiglio comunale Igor Svab ha portato a tutti i presenti un messaggio di saluto. E’ seguito l’intervento del sindaco Roberto Dipiazza che ha evidenziato come: “l’edizione di quest’anno, organizzata dall’Assostampa e dal Gruppo Giuliano Cronisti in collaborazione con il Comune e la Fondazione CRTriestee’ anche dedicata alla memoria di Giulio Regeni, ed aggiungerei a tutti i nostri corregionali e cittadini italiani, tra cui molti giornalisti, scomparsi e uccisi per cui si chiede ancora verità”

Ricordando la prima edizione del 1967, “i tre momenti del premio di quest’anno”,sono stati evidenziati dal presidente dell’Assostampa FVG Carlo Muscatello: il San Giusto d’Oro alla Psichiatria triestina, nel nome di Franco Basdaglia;  la targa speciale a Mario Luzzatto Fegiz, giornalista e critico musicale nato a Trieste; la dedica a Giulio Regeni, “un ragazzo figlio di questa terra, uno della nostra meglio gioventù, per cui chiediamo ancora verità”.

SG3 (2)Momento centrale della cerimonia quindi la consegna del 50° San Giusto d’Oro, alla Psichiatria Triestina, nelle mani di Roberto Mezzina e Silva Bon, rispettivamente direttore del Dipartimento e presidente delle Associazioni di salute mentale.  “Un premio a ricordo del veneziano Basaglia e a tutti gli uomini e le donne che hanno proseguito il suo lavoro, per restituire dignità alle persone colpite da problemi di salute mentale”.  Il direttore del Dipartimento di Salute Mentale Roberto Mezzina ha ripercorso brevemente i passi che hanno visto, in 7 anni, un grande manicomio di 1200 persone chiuso e trasformato in una rete di servizi, ora aperti ad ulteriori riforme. Il valore della legge 180 del 1978, il “cambiamento non solo scientifico ma culturale e giuridico”, il passaggio “dalla segregazione alla convivenza e alla non esclusione”sono stati questi alcuni dei punti messi in luce da Roberto Mezzina, che ha parlato di “Trieste come luogo unico al mondo, modello per i servizi di salute mentale a livello internazionale”. Siamo onorati -ha concluso- per questo premio che riconosce il lavoro fatto in quasi mezzo secolo per l’etica dell’altro.

SG2 (2)Quindi il pensiero finale di Silvia Bon, che è testimone essa stessa, da sempre impegnata nelle associazioni per il protagonismo e la partecipazione con quanti queste esperienze si trovano a vivere ha parlato del “grande onore e della grossa responsabilità di tutti gli amici e operatori, che conoscono la sofferenza mentale e che testimoniano il cammino di tante persone verso la guarigione”.

(da “il Piccolo” di Trieste)

Write A Comment

Forum Salute Mentale
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.