Care amiche e amici,

abbiate pazienza e non vi meravigliate, questa è la terza volta che il disegno di legge “disposizioni in materia..” viene depositato in Parlamento.

Fu presentato al senato per la prima volta nel settembre 2017. Le vicende note di questi ultimi anni hanno congiurato a costringere nel deposito dei tanti ddl che vengono depositati e mai più ritrovati.

Questo ddl viene depositato dall’on.Serracchiani e dal sen.Sensi e martedì 13 giugno viene presentato in una conferenza stampa ai giornalisti.

Il Forum, ovvero quei tanti di noi che continuano a incontrarsi e forse a volersi bene su questa piazza, hanno spinto perché con questo nuovo governo tornasse all’attenzione.

Siamo tutti consapevoli ma non ci stancheremo mai di ripeterlo, che anche questa volta, e con questo governo poi, questo ddl non uscirà dal deposito per essere quanto meno discusso in aula.

Questo è facile prevedere che accada e allora voi tutti chiederete: perchè metterlo in gioco ancora una volta? La risposta è tanto semplice quanto fanciullesca e ottimista. Pensiamo, come in tanti hanno finora detto, che si tratta di un buon documento e che malgrado siano trascorsi

cinque anni riesce ancora a guardare avanti. E allora osiamo pensare che possa diventare una sorta di manifesto che impegna tutti noi a riconsiderare quanto ancora può produrre la “rivoluzione”.

Il disegno di legge poi sembra essere, a dire di molti, un manuale di buona pratica, una sorta di vademecum per chi si accinge al mestiere della cura.

Se tutte queste fantasie dovessero essere considerate da voi e magari diffuse e fatte conoscere ad altri amici e amiche, potremmo cominciare a pensare concretamente a un grande incontro da organizzare per esempio a Roma in settembre. Un incontro dove ognuno potrebbe cercare di uscire dal guscio della sua separatezza per cominciare a incontrare l’altro.

Intanto, come già alcuni di noi faranno, si potrebbero organizzare presentazioni a livello locale, un pretesto per discutere e rimettere in gioco parole che rischiano di essere sepolte.

Abbiate ancora un momento di pazienza, insieme a questo ddl si trova depositato in Parlamento anche il ddl Magi che vuole affrontare la questione dell’imputabilità, delle Rems, della perizia (vedi l’ultimo editoriale, di Pietro Pellegrini, che trovate sul sito del Forum). 

Pensiamo tutti che proposte urgenti e necessarie come quelle di Magi possano concretamente realizzarsi in presenza di un dipartimento di salute mentale forte, ben orientato e ben radicato sul territorio.

Come vedete tutto, quanto abbiamo pensato non è altro che il desiderio di ricominciare a parlare, a vedersi, a battere l’indifferenza.

Qui trovate altro da leggere.

A nome di tanti vi hanno scritto Carla Ferrari Aggradi e Peppe Dell’Acqua