Si è svolta stamattina la conferenza stampa organizzata dall’associazione di familiari e amici dei sofferenti psichici “La Rete sociale” per discutere del trasferimento temporaneo all’ospedale di Sant’Agata dei Goti, avvenuto lunedì 19 aprile, dei 16 ospiti della struttura residenziale psichiatrica di Arpaise. In una nota di resoconto, tra l’altro, si legge del totale accordo, manifestato dall’associazione e dagli stessi pazienti, con le linee guida regionali che sostengono che le SIR (Struttura intermedia residenziale) vadano abolite e le strutture residenziali dimensionate sul ‘modello casa’, garantendo agli ospiti spazi privati e che siano ubicate nei contesti urbani, integrate nelle comunità. “A giorni si terrà la gara d’appalto per ristrutturare la struttura psichiatrica (SIR) di Arpaise – è scritto – nata per ospitare i pazienti appena usciti dai manicomi, ma che da tempo le linee guida nazionali e regionali sulla salute mentale prescrivono di sostituire con strutture di piccole dimensioni come case famiglia più idonee a reinserire i malati nella società. In base a quali motivazioni si è deciso di investire circa 140mila euro per ristrutturare una struttura di tipo ‘manicomiale’ destinata a essere chiusa perché obsoleta dal punto di vista psichiatrico? Le testimonianze dei pazienti danno ragione a chi ha redatto il ‘progetto obiettivo per la tutela della salute mentale in Campania (approvato con delibera di giunta del 20 giugno 2003) sostenendo che le SIR come quella di Arpaise vanno abolite perché sono una sorta di manicomi con la porta aperta: stessa struttura totalizzante di tipo ‘sanitario’, gestita da medici e infermieri dove si perde la privacy e l’identità, dove la permanenza (per legge non superiore a 2 anni per evitare la cronicizzazione della malattia) è diventata decennale anche per 30enni e 40enni che potrebbero essere recuperati e invece stanno lì ‘parcheggiati’ accanto a 80enni malati cronici. Le linee guida regionali che dicono che le SIR vanno abolite seguono una giusta impostazione.

Ecco perché il Dipartimento di Salute Mentale, su sollecitazione della Rete Sociale, ha chiesto alla dirigenza dell’Asl di affittare due case famiglia appartenenti al patrimonio comunale di Benevento, per le quali il sindaco Fausto Pepe ha già dato la sua disponibilità, e l’uso di una villetta già utilizzata in passato a Puglianello: strutture nelle quali si potrebbero portare nel giro di qualche settimana o di qualche mese la quasi totalità dei pazienti di Arpaise, ora ospitati temporaneamente in una ex struttura ospedaliera di Sant’Agata dei Goti per un allagamento la cui riparazione richiede lavori non realizzabili con i malati all’interno. Un allagamento che, però, anziché divenire occasione per chiudere la Sir di Arpaise portando avanti iniziative più valide già avviate, sta diventando pretesto per ristrutturarla. Oggi abbiamo voluto sollevare il problema affinché, alla luce dei fatti esposti, l’Asl voglia utilizzare gli strumenti di autotutela a disposizione della pubblica amministrazione, per rivedere l’impostazione di una gara d’appalto che già si profila come spreco di denaro pubblico”.

(da Ilquaderno.it)

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