Il ministro aveva detto di non ritenere necessario il trattamento sanitario obbligatorio prolungato. Secondo il rappresentante del governo è la psichiatria ufficiale a considerarlo in contrasto con la “Basaglia”

Il ministro Ferruccio Fazio

ROMA – Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio è stato molto contestato oggi per alcune sue affermazioni a proposito del trattamento dei malati psichici, nel corso di un convegno dal titolo “andare oltre la legge 180”. Il governo – ha detto in sostanza – non vede la necessità di modificare questa legge istituendo un trattamento sanitario obbligatorio (Tso) prolungato. “La legislazione attuale permette di prolungare il Tso senza una definizione dei limiti temporali, rispettando le garanzie dei pazienti – ha spiegato Fazio – per cui allo stato attuale, il governo non ravvede la necessità di proporre l’istituzione di Tso prolungati. Questo è il frutto di consultazioni con tutta una serie di psichiatri, ovviamente ci rifacciamo alla psichiatria ufficiale, quindi non è che il governo si inventa delle cose”. Il ministro è stato contestato su questo punto da alcuni esponenti di associazioni di malati presenti alla conferenza, al punto che – visibilmente contrariato – si è alzato dal palco degli oratori e ha lasciato la sala.

Parlando poi fuori dalla sala, ha spiegato il suo pensiero: “Riteniamo che la attuale situazione non funzioni – ha aggiunto Fazio – dobbiamo mettere riparo alla situazione attuale, che ha come punto negativo la grande disparità delle situazioni regionali. Quindi, credo che bisogna lavorare tutti insieme, compreso chi vede in questo momento nel Tso prolungato e quindi nello smantellamento della legge 180, che ci invidia tutto il mondo, una soluzione. Non è questa l’unica soluzione – ha concluso Fazio – una soluzione bisogna trovarla ma non è questa”.

(da Repubblica.it)

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