Al Ministro della Sanità

 Oggetto: Salute Mentale: richiesta di incontro urgente –

Signor Ministro,

sono passati 6 mesi dalla manifestazione pubblica che la nostra Organizzazione ha tenuto a Roma (Sala Frentani) con la partecipazione di una grande e qualificata delegazione di oltre 500 familiari, utenti e operatori dei servizi di salute mentale. Su Sua designazione ha partecipato, per il Ministero della Sanità, il Dott. Ditta che ha avuto modo di ascoltare lo spietato resoconto sullo stato dei servizi di salute mentale, nel nostro Paese, che veniva presentato dai delegati.

Avevamo pregato il Dott.Ditta di rappresentarLe l’urgente necessità di poterLa incontrare per affrontare le tante questioni aperte e condividere insieme le soluzioni.

Riscontriamo invece una continua assenza di programmazione, di indirizzo e di verifica da parte del Ministero che lascia le Regioni libere di non fare in salute mentale, nonostante le Linee Guida Ministeriali approvate dalla Conferenza delle Regioni nel 2008.

Inoltre i tagli del Governo su Sanità e Welfare hanno notevolmente peggiorato le già fragili condizioni di un settore che invece merita la massima attenzione da parte del Governo Centrale e delle Regioni. Si tratta della salute di milioni di cittadini e del benessere di milioni di famiglie che non può essere lasciata alla buona volontà dei singoli amministratori.

Noi non possiamo ulteriormente sopportare questo stato di cose, noi non possiamo assistere impotenti alla sofferenza dei nostri cari e al peggioramento delle loro condizioni di salute mentale solo perché i servizi non hanno gli strumenti e le risorse per garantire percorsi di cura degni di un Paese civile e avanzato.

In questa situazione di carenza di risorse e di personale hanno ripreso pesantemente corpo le pratiche coercitive che violano le norme Costituzionali e le Risoluzioni del Parlamento Europeo (art.34. “… è del parere che vada evitata qualsiasi forma di restrizione della libertà personale, in particolar modo le contenzioni, per le quali sono necessari un monitoraggio, un controllo e una vigilanza delle istituzioni democratiche, a garanzia dei diritti della persona e per limitare eventuali abusi”). Le persone muoiono legate nei servizi psichiatrici di diagnosi e cura!

Non possiamo affidare alle Procure della Repubblica la risoluzione di problemi che il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso il suo sistema di servizi e di regole, deve affrontare.

Signor Ministro, è tempo di affrontare la questione in termini globali, è tempo di fare una analisi, Regione per Regione, dello stato dei servizi di salute mentale. E’ tempo di dare indicazioni chiare alle Regioni per la riqualificazione e potenziamento dei servizi territoriali di salute mentale, partendo dalle buone pratiche che per fortuna esistono nel nostro Paese e possono essere prese da esempio. Noi siamo tutti italiani e non possiamo permettere questa grave disparità di trattamento data dalla differente qualità e quantità delle prestazioni sanitarie e sociali in salute mentale, e quindi dalle differenti risorse (finanziarie e culturali) messe in campo. Se si può si deve dappertutto, ed è dimostrato che interventi personalizzati di alta qualità possono impedire istituzionalizzazioni, cronicizzazioni e abbandoni accompagnando le persone verso percorsi di ripresa fino alla guarigione.

Signor Ministro, confidiamo ancora nella sua sensibilità e disponibilità ad affrontare con noi la gravità del problema e restiamo quindi in attesa di poterLa incontrare con ogni urgenza.

Cordiali saluti.

Bologna 01.12.2010

U.N.A.SA.M onlus – Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale

Sede Legale c/o Istituzione G.F.Minguzzi Via Sant’Isaia, 90 – 40123 Bologna

tel. 051/5288526/11 – fax 051/521268

C.F. : 96256330588

Prot.40/2010

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