CalleaGiorgio Callea: Il lavoro invisibile – Intrecci e peripezie di un’alternativa alla logica manageriale

 (Ombre Corte ed., 2010, pp. 262, € 23,00)

il libro

Può un’impresa sociale cooperativa resistere alla sfida del mercato senza cedere alle lusinghe di un’organizzazione del lavoro incentrata sulla gestione manageriale delle risorse umane? Può un servizio qualsiasi rispondere ai criteri della qualità senza diventare anonimo, rispettando la soggettività e la dignità di ognuno, al di là della distinzione tra i paganti e i pagati? E la psicoterapia istituzionale, una pratica del secolo scorso incentrata sulla valorizzazione della responsabilità individuale nel funzionamento di un collettivo, è ancora proponibile in una situazione generale di concorrenza nel libero mercato?

Partendo dal recupero di aree dismesse, una cooperativa in Franciacorta ha avviato un progetto di sviluppo economico locale finalizzato alla creazione di posti di lavoro e all’inserimento lavorativo di pazienti psichiatrici. Da vent’anni l’avventura procede tra alti e bassi, deviazioni e correzioni di percorso nel tentativo di ricreare ogni giorno un ambiente sufficientemente accogliente per garantire uno spazio di inclusione sociale, alla continua ricerca di un equilibrio tra economia di mercato e lavoro protetto.

l’autore

Giorgio Callea, psichiatra, si occupa di psichiatria di comunità. Fa parte del movimento di psicoterapia istituzionale, ha lavorato nella Clinica de La Borde in Francia e collaborato con Jean Oury. È impegnato nel campo dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste scientifiche e i volumi L’arte come procedimento (1990), Psicosi e pratica istituzionale (2000), Lavoro e legame sociale (2004).

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