di seguito una lettera che spiega quale sia la situazione degli operatori del Dipartiemnto di Salute Mentale della ASL 04 di L’Aquila, senza contratto dal 31 dicembre 2008.

La proposta che viene fatta, a tutti coloro che si interessano di salute mentale, è quella di adottare un operatore del Dipartiemnto al fine di permettergli di lavorare e “tirare aventi” in una situazione già diffiile di per sè.

ADOTTA UN OPERATORE DELLA SALUTE MENTALE 

Un Dipartimento di Salute Mentale deve rispondere oggi adeguatamente, in termini organizzativi ed operativi alle richieste di un’utenza sempre più diversificata formata da pazienti più o meno gravi da un punto di vista psicopatologico e socio-patologico.

L’acquisizione o il ripristino di una condizione di benessere psichico non è determinante solo della riduzione della gravità psicopatologica o del miglioramento delle capacità di adattamento sociale, ma passa necessariamente attraverso la riassunzione di ruoli e responsabilità verso la famiglia e la società e il miglioramento globale della qualità della vita.

A tale scopo è fondamentale, per ogni persona, l’inserimento nel mondo del lavoro (notevole è la letteratura italiana e straniera sull’argomento). Attraverso il lavoro l’individuo ha l’opportunità di confrontarsi con le proprie capacità, esercitare le proprie responsabilità e crearsi una propria identità e stima di sé. Il lavoro ha nella nostra società una funzione ben precisa, sia economica che di integrazione sociale e di supporto per l’individuo, consentendo un contatto con la realtà esterna al nucleo familiare. Permette di ridurre i sentimenti di inadeguatezza e di incompetenza, risparmia l’insorgenza di ulteriori disabilità.

La partecipazione attiva nel mondo del lavoro deve essere vista come l’obiettivo finale di progetti e percorsi riabilitativi complessi e multidimensionali organizzati e messi in atto da personale specificamente preparato a tale scopo.

L’articolo 25 e l’articolo 32 del Decreto del Consiglio dei Ministri dell’aprile 2008 (L.E.A.) ribadiscano come, nell’ambito dell’assistenza sociosanitaria domiciliare, residenziale e semiresidenziale alle persone con disturbi mentali, debbano essere garantiti la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di programmi terapeutici individualizzati.

Vengono inclusi fra questi tutti gli interventi riabilitativi e socio-educativi finalizzati al recupero dell’autonomia personale, sociale e lavorativa.

Il Progetto Armonia per il miglioramento dell’assistenza ai soggetti affetti da malattia mentale(Legge n°662/97), nasce con delibera regionale n°1863 del 13/08/99.

La finalità del progetto è quella di migliorare la qualità della vita del cittadino-utente attraverso l’acquisizione di competenze ed abilità sociali e di favorire lo sviluppo delle risorse ambientali per promuovere l’integrazione sociale e lavorativa.

Il Progetto è rivolto ad utenti che presentano disturbi mentali gravi e disabilità sociali di grado medio-alto.

Il Progetto è iniziato nel 2000 con le fase preparatoria di valutazione e addestramento lavorativo.

Nello stesso tempo è stata svolta una ricognizione territoriale di aziende, cooperative sociali e associazioni di categoria (CNA, Confartigianato, Confcommercio etc.) disponibili ad accogliere inserimenti lavorativi.

Parte ufficialmente con le prime 20 persone nel 2001. Nell’anno 2005 n°4 persone sono passate dal P.A. alla borsa lavoro ( progetto questo con un livello di inserimento lavorativo più alto per coloro che hanno raggiunto una buona capacità lavorativa). Nell’anno 2006 gli utenti inseriti nel P.A. sono saliti a 30; ci sono stati nuovi ingressi legati sia all’aumento del finanziamento sia per la copertura di posti resi disponibili dall’uscita di 11 persone dal progetto: 4 di loro hanno accettato un lavoro part-time con una cooperativa sociale, 2 hanno intrapreso una attività di lavoro autonomo come artigiani, 2 hanno lasciato il progetto per il raggiungimento di una certa autonomia economica e 3 persone sono passate dal progetto Armonia alla borsa lavoro; al momento oltre a queste 11 persone già uscite, 8 persone potrebbero uscire dal progetto per passare ad un lavoro non protetto, cosa questa che al momento non risulta effettuabile a causa della mancanza di disponibilità nel mondo del lavoro.

Nel corso di questi anni, grazie al progetto Armonia sono stati raggiunti ottimi risultati rispetto a:

  1. MIGLIORAMENTO GLOBALE DELLE CONDIZIONI PSICOPATOLOGICHE E DELLE ABILITA’ SOCIALI DEGLI UTENTI ;

  2. RIDUZIONE DI NUMERO E DURATA DEI RICOVERI (Tab.1);

  3. ALLEGGERIMENTO DEL CARICO FARMACOLOGICO;

  4. RIDUZIONE DEL NUMERO DI INTERVENTI MEDICI DI MEDICINA GENERALE, POLIZIA DI STATO, 118, CENTRO DI SALUTE MENTALE;

  5. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA;

  6. ALLEGGERIMENTO DEL CARICO FAMILIARE;

  7. ESTENSIONE DEL COLLEGAMENTO CON IL TERRITORIO E CON STRUTTURE SOCIO-LAVORATIVE;

  8. INFORMAZIOI SULLE TEMATICHE DELLA SALUTE MENTALE E CONTRASTO AL PREGIUDIZIO VERSO GLI UTENTI AFFETTI DA DISTURBO PSICHICO;

con conseguente MIGLIORAMENTO DELL’ UTILIZZO DELLE RISORSE ECONOMICHE ASSEGNATE CON RISPARMIO DI SPESA IN RAPPORTO AI RICOVERI E AGLI INTERVENTI FARMACOLOGICI.

Tali risultati sono stati raggiunti grazie alla presenza di operatori con specifica preparazione che lavorano affiancando, preparando, sostenendo gli utenti “a tempo pieno”.

Nei primi mesi del corrente anno gli utenti hanno affrontato il lavoro, pur sapendo di non percepire alcun compenso, con molta dignità; è pensabile che nel momento in cui si renderanno effettivamente conto della situazione, non saranno più capaci di gestire le difficoltà e i momenti di frustrazione quando si troveranno a non poter più affrontare autonomamente i propri bisogni primari grazie a quel piccolo compenso che mensilmente veniva loro erogato.(….) A questo si aggiungerà il fatto che, non avendo più a disposizione personale specifico “a tempo pieno”, i loro momenti di crisi andranno a ricadere sul personale in servizio che, in questo modo, si troverà costretto a gestire con difficoltà tutte le situazioni che si presenteranno al Centro di Salute Mentale.

Questo documento era stato scritto dall’associazione 180 amici nel lontano marzo 2009.

Il 1° aprile 2009 la Regione Abruzzo ha rifinanziato il Progetto ma il 6 aprile, alle 3.32, con il terremoto si è fermato nuovamente tutto: i fondi destinati al Progetto vennero rastrellati e destinati all’emergenza terremoto come se la salute mentale non rientrasse in quest’ultima. Quindi di nuovo fermi per molto tempo ma l’assenza di contratto non ha fatto sì che noi smettessimo di lavorare, anzi, abbiamo viaggiato addirittura da fuori regione, ogni giorno, per poter lavorare. Il 27 agosto, a 4 mesi di distanza dal terremoto il Progetto viene nuovamente rifinanziato ma, nonostante questo, ancora oggi, 18 dicembre 2009, i contratti non sono ripartiti, come mai?

Ad oggi, alcuni di noi continuano a prestare la loro opera professionale gratuitamente presso le strutture del Dipartimento di Salute Mentale ma, quanto questo “volontariato” potrà proseguire? Le persone hanno bisogno di gratificazione per ciò che fanno e, in questo momento, come gratificazione abbiamo solo belle parole, parole di stima…ma le parole non permettono di fare la spesa o pagare le bollette.

Gli operatori hanno bisogno di contratti…

Per questo motivo chiediamo a tutti di adottare un operatore della salute mentale di L’Aquila, per permetterci di continuare a lavorare e per permettere alla città di L’Aquila di non perdere persone che fino ad oggi hanno deciso di rimanere ma che, probabilmente, da domani inizieranno a guardarsi intorno e saranno costretti ad abbandonare una terra già gravemente ferita per cercare altrove di costruire un futuro migliore.

Per chi volesse aiutare gli operatori l’indirizzo e-mail per chiedere informazioni è l.aquila180amici@hotmail.it

Speriamo nel vostro aiuto per non abbandonare la nostra città ed il nostro lavoro.

 

 

 

 

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