“La Terra è Blu” per qualche settimana non aggiornerà le sue pagine. Non una sospensione per le festività: “Si riapre il 7 gennaio!” Si tratta piuttosto di una pausa. Una pausa che avvertiamo come necessaria. Una pausa di riflessione, come si dice. Per invitare i tanti che visitano queste pagine a ri/leggere il documento di fondazione e le ragioni che ci spinsero allora, nel 2003, a incontrarci e a cercare di camminare insieme. La campagna di StopOpg non si è ancora conclusa e dovrà vederci impegnati ancora per molto. L’attraversamento degli Opg ha svelato il declino della tensione etica, la pochezza delle politiche regionali, la fragilità dei servizi di salute mentale. Le cose da fare sono molte. È urgente mettervi mano.
Le ragioni di 10 anni fa – la chiusura degli Opg, il contrasto a tutte le forme di contenzione e lo sviluppo,il rafforzamento di servizi di salute mentale 24 ore aperti e vicini ai cittadini- ancora oggi ci vedono impegnati e non sempre vincenti. Non è in discussione, come dicemmo allora, il profondo cambiamento istituzionale, organizzativo, culturale che si è realizzato e radicato nel nostro paese. Esistono ovunque “le buone pratiche” che vanno raccontate, valorizzate, rese esemplari. Sono la forza viva del movimento che si agita intorno alla salute mentale.
In ogni regione mordono “le cattive pratiche”. Le pratiche dell’abbandono, delle contenzioni, delle pericolosità, del contrasto sordo alla chiusura degli Opg, delle parole più fredde e distanti di cui può essere capace certa psichiatria. Pratiche prepotenti che annientano e che ci obbligano a parlare, a dire, a denunciare. La centralità della dimensione etica non può essere abbandonata: pena la complicità.
Per non dire delle politiche regionali. Di tutte le regioni. In nessun luogo si avverte un impegno attento e men che meno innovativo. Risorse umane e materiali sempre più limitate, malamente consumate non possono che riprodurre e conservare proprio quelle “cattive pratiche” che vorremmo abbandonare. I piani regionali sembrano voler cancellare dovunque la tensione verso la costruzione di reti territoriali di servizi, di partecipazione, di emancipazione a favore di posti letto, cliniche, ambulatori.
Le pagine del sito sono curate da un esiguo numero di persone. Ripartire, dopo la pausa, significa tenerne conto. Bisognerà pensare, 10 anni dopo, a come sviluppare la presenza del sito, come alimentarlo, come fare un passo ulteriore, come arricchirlo. Ma anche su quanti e qualificati contributi possiamo contare: dalle associazioni ai forum locali, dai singoli operatori al sindacato, dalle cooperative sociali agli emergenti protagonisti, ai giovani operatori, ai cittadini attivi. Su quali e quante risorse per tenere in piedi il sito e per organizzare una redazione che possa lavorare con continuità. Finora tutto si è retto sul lavoro volontario e su un fondamentale aiuto nei primi anni della Cgil/Fp.
Bisognerà a breve convocare un incontro. Le cose da dirci non sono poche e un anno passa in fretta.
Per questo e per tante altre ragioni, malgrado “l’evidente povertà dei mezzi” non possiamo tirarci indietro. Ci aspetta un anno di ricerca, di incontri, di campagne, di convegni, di scambi.
Chiedevano a Yuri Gagarin: “Cosa vedi da lassù? Com’è la terra?” e Gagarin rispondeva stupito: “ La terra è blu!!”
Il Forum continua a chiederci com’è la terra intorno a noi, cosa accade nei diagnosi e cura, nei centri di salute mentale, nelle infinite comunità terapeutiche. Cosa ne è delle singolari storie delle persone, degli elementari bisogni, delle singolari fantasie, degli irrinunciabili desideri, delle illimitate possibilità. Cosa ne è dei diritti.
La pagina del forum, ora ci è più chiaro, può aver senso solo se sarà capace di ospitare racconti, testimonianze, ricerche, successi, denunce, organizzare eventi, sostenere le fatiche quotidiane di quanti queste questioni sentono proprie… e si augurano per il 2015 tante buone cose da fare, mentre l’Opg sta chiudendo.
28 dicembre 2014