La persona al di sopra dell’istituzione: progetti di vita, integrazione sociale, lotta alle  disuguaglianze e diritti umani

Riassunto 

I processi di deistituzionalizzazione nel mondo si sono spesso tradotti in trans-istituzionalizzazione,  anche comportando soluzioni di lungo periodo di tipo residenziale. Una nuova visione centrata sulla  Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità dell’ONU ha messo al centro soggetti titolari di  diritti, di cui viene sancito in particolare il diritto alla libertà della persona, alla vita indipendente e alla  partecipazione alla società. Su questo l’OMS ha costruito il programma QualityRights per pratiche,  politiche e legislazioni che rispondono ai diritti umani.  

In Italia, il diritto all’abitare, come parte dei diritti sociali e del riconoscimento della condizione di  cittadinanza per persone con disturbo mentale e disabilità psicosociali, si è spesso confuso con necessità  di trattamento in luoghi di permanenza a tipo comunità e deputati alla riabilitazione. Ciò ha comportato  la moltiplicazione di strutture e soluzioni residenziali di vario tipo. Le pratiche spesso non sono indenni  da perdita di diritti all’interno di forme vecchie e nuove di tutela, il cui sviluppo è stato spesso  inversamente proporzionale alla capacità dei servizi territoriali di una presa in carico complessiva e  longitudinale. Si è quindi definito un nuovo istituzionalismo, su cui ora si focalizza l’attenzione per una rinnovata deistituzionalizzazione. Ciò include un rafforzamento della riabilitazione psichiatrica come  pratica di territorio, focalizzandola sia sul soggetto con progetti personalizzati e modulati sui suoi bisogni,  che sul contesto, con maggior attenzione e approfondimento di ricerca rispetto al ruolo dei determinanti  sociali di salute e delle disuguaglianze. Esistono già programmi innovativi, nel nostro paese e nel mondo,  che sono maggiormente orientati nella direzione dell’integrazione sociale, puntando sulla  personalizzazione dei progetti all’interno di visioni orientate alla recovery e alla realizzazione di progetti  di vita. Essi hanno riguardato gli ambienti sociali e i luoghi dell’abitare, inserendo le persone nella  comunità locale, utilizzando anche nuovi strumenti di programmazione economica, integrata e  partecipativa. Per realizzare questa nuova spinta verso l’autonomia e la deistituzionalizzazione delle  persone con disturbo mentale severo, occorre coniugare una co-progettazione sistemica di enti, istituzioni  e servizi con la soggettività e il diritto alla scelta di coloro che ne devono essere considerati i veri  protagonisti, per permetterne il percorso di recovery e di inclusione sociale.  

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Abstract 

Deinstitutionalization processes around the world have often resulted in trans-institutionalization, even  involving long-term residential solutions. A new vision centred on the UN Convention on the Rights of  Persons with Disabilities has focused on rights holders, whose rights are enshrined in particular the right  to freedom of the person, to independent living and to participation in society. On this, the WHO has  built the QualityRights program for practices, policies and legislation that respond to human rights. In  Italy, the right to housing, as part of social rights and the recognition of citizenship for people with mental  disorders and psychosocial disabilities, has often been confused with the need for treatment in  community-style places dedicated to rehabilitation. This has led to the multiplication of residential  structures and solutions, often complicated by the loss of rights and by old and new forms of protection,  and whose development has often been inversely proportional to the capacity of local services to take  charge of an overall and longitudinal approach. A new institutionalism has thus been defined, on which  attention is now focused for a renewed deinstitutionalization. This includes a strengthening of psychiatric  rehabilitation as a community-based practice, focusing both on the subject with personalized projects 

tailored on his needs, and on the context, with greater attention and in-depth research with respect to  the role of social determinants of health and inequalities. There are already innovative programs, in Italy  and in the world, that are more oriented in the direction of social integration, focusing on the  personalization of projects within visions oriented towards recovery and the realization of life projects.  They concerned social environments and places of living, integrating people into the local community,  also using new tools of integrated and participatory economic planning. To achieve this new push towards  the autonomy and deinstitutionalization of people with severe mental disorders, it is necessary to combine  a systemic co-design of bodies, institutions and services with the subjectivity and the right to choose of  those who must be considered the real protagonists, to foster their path of recovery and social inclusion.