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Dalla prefazione di Peppe Dell’Acqua: Eugenio comincia il servizio civile, e il suo racconto, in un luogo sospeso, magico, misterioso. Non c’è più il manicomio, la città non c’è ancora. Deve occuparsi, con altri giovani come lui, dei cinque “bambini” che abitano la casetta, un edificio che in passato ricoverava gli “infettivi”, una sorta di lazzaretto dentro le mura del manicomio. I bambini della casetta sono in realtà uomini adulti che ora abitano insieme e…

A quarant’anni dalla sua prima uscita e a trent’anni dalla Legge 180, la ristampa anastatica de “Morire di classe, la condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin” a cura di F. e F. Basaglia ed edito da Einaudi. La Cooperativa Sociale Duemilauno Agenzia Sociale ha curato la ristampa in forma anastatica di un testo, ormai quasi introvabile, un libro-inchiesta di rottura, con lo scopo come ha spiegato molto bene Carla Cerati, di…

TranchinaSubito dopo : “LEGGE 180 XXX ANNO” – Fogli d’Informazione n. 5 – 6 – Gennaio-Giugno 2008”, sempre a cura di Paolo Tranchina e Maria Pia Teodori

i Fogli d’Informazione n. 7-8: Per festeggiare i 35 anni di Psichiatria Democratica, fondata da Franco Basaglia e dai suoi collaboratori, nell’ottobre del 1973, abbiamo scelto di raccontare delle storie, anche per differenziarci dal numero precedente, in un certo senso, quasi completandolo, (Fogli d’informazione n. 5-6, 2008: Legge 180 XXX anno) interamente dedicato al trentennale della legge, commemorata quest’anno in Italia e all’estero con innumerevoli iniziative: convegni, libri, seminari.

Prefazione di Pier Aldo Rovatti. Raffaello Cortina editore, pagg. 166 – euro 12,00 – 2008. La “nave che affonda” è il vecchio manicomio con tutte le sue catene istituzionali che la legge 180 del 1978 – trent’anni fa – ha fatto scomparire. In questo libro-intervista di grande attualità Franco Basaglia offre delle messe a punto sulla sua “rivoluzione” con una chiarezza che non si ritrova in altri scritti e, con la sua perspicacia critica, riflette…

“La guerra dentro – La psichiatria italiana tra fascismo e resistenza 1922-1945” prefazione di Valeria P. Babini. Ombre Corte, pagg. 282- Euro 22,00 -Anno 2008. A settant’anni dalla scoperta dell’elettroshock e dal Manifesto degli scienziati razzisti, questo lavoro prende in esame il rapporto tra psichiatria e fascismo, e le lacerazioni che esso aprì tra gli psichiatri: tra quanti, entusiasti o rassegnati, aderirono al regime, e quanti, prima e dopo 1’8 settembre, vi si opposero; tra…

La vita quotidiana nei reparti femminili del manicomio provinciale di Mantova (1940 – 1980) – Arti Grafiche Grassi Mantova, 2008 Il manicomio è stato ed è, in tutto il mondo, testimonianza che la cosa che viene più facile da fare con le persone con problemi psichiatrici è quella di emarginarle, isolarle dal resto della società. Anche a Mantova il manicomio è stato parte non secondaria della storia locale e dell’immaginario collettivo e il suo toponimo…

Assistenza e diritti. Critica alla contenzione e alle cattive pratiche di Maila Mislej e Livia Bicego, Carocci Faber ed. Un certificato di un medico di base di Trieste nel 2006 prescrive la contenzione di un anziano in casa di riposo. I servizi psichiatrici degli ospedali milanesi e romani sono puntualmente dotati di diversi e sempre più articolati strumenti di contenzione fisica dei degenti. Un solerte magistrato di Udine ha rinviato a giudizio il direttore del…

Alice Banfi: TANTO SCAPPO LO STESSO – Romanzo di una matta (Stampa Alternativa, pp.120, 10 euro) Prefazione di Peppe Dell’Acqua

aliceRecensione di Kenka Lekovich: Quando qualche mese fa nella direzione del Dipartimento di Salute Mentale a San Giovanni, Trieste, mi si materializzò davanti una ragazza in nerofucsia di un pink punk postdatato ma – direbbe certamente lei – maledettamente naturale, non ho avuto dubbi. Era Alice. Alice Banfi. La piccola furia conosciuta dentro le pagine tenute insieme da due similborchie, battute a carattere corpo 18 del suo non-ancora-libro che allora si chiamava “Chiusi da porte di vetro. Breve biografia remota”, mi stava davanti. La psicofarmaco docile Alice di carta, che ti taglia i polpastrelli per la furia con cui ti costringe a leggerla. L’antieroina di un fumetto uscito da “Frigidaire” stranamente senza figure – basta il testo a disegnarle, più aerografo dell’aerografo. La “matta” del villaggio globale schedata nel suo libro bianco della vergogna sotto la voce “disturbo della personalità borderline”, riconoscibile dalle lentiggini di piercing su tutto il viso, i capelli blu sparati dritti in testa taglio “Zot” e le bolle di sapone che porta sempre nella borsetta per difendersi da quelli più pericolosi, a sé e agli altri, di lei.

Al centro di questo libro c’è la questione dei “cronicari”, più numerosi di quanto si pensi, nel nostro paese, nonostante la legge 180, soprattutto nel Sud, dove ancora sono usati come contenitori per quelle che sono state definite “vite di scarto”. Il luogo scelto per l’indagine è l’istituto “Papa Giovanni XXIII” di Serra d’Aiello (Cosenza) e il problema è affrontato da quattro punti di vista diversi e secondo quattro diverse metodologie, che corrispondono alle quattro…

Trent’anni dopo torna la vera storia dei protagonisti del cambiamento nella Trieste di Basaglia e nel manicomio di San Giovanni con una prefazione inedita di Franco Basaglia e contributi di Pier Aldo Rovatti, Franco Rotelli, Roberto Mezzina, Giuliano Scabia. (Edito da Stampa Alternativa) Finalmente mi sono liberato da un imperativo che sentivo incombere: raccontare ai più giovani, ma non solo a loro, quello che è accaduto in quegli straordinari anni ’70. Straordinari perché, a rileggerli,…