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Punti di vista

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merinibasaglia

di Silvia D’Autilia

È la fine degli anni ’90, il cantautore Roberto Vecchioni decide di comporre una canzone per Alda Merini. Il titolo del brano “Canzone per Alda Merini”, appunto, non prestandosi a scelte denominative particolari, chiarisce fin da subito il motivo alla base della composizione: una dedica. Una manciata di minuti per raccontare un’esperienza. Qualche verso per illuminare un’esistenza.

19 marzo, diciannovesimo giorno Di Massimo Cirri Digiuno oggi, 18 marzo, perché ci siamo trovati a Milano, stamattina, in un incontro per fare il punto sulla situazione in Lombardia. Adesso è sera ed ho una fame da bestia. Però mi sento più leggero. E allora lego questa leggerezza alla considerazione che gli OPG sono – tra un po’ potremo dire “erano” – una struttura pesante. Una macchina-macigno che schiaccia e trita chi ci finisce dentro:…

15 marzo 2015 – Dopo quello del 1 marzo, eccomi al secondo giorno di digiuno per chiudere gli OPG, come abbiamo detto: senza proroghe e senza trucchi.  Quanto alle proroghe è possibile farcela: “nessuna deroga alla data del 31 marzo fissata per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e anzi commissariamenti per le regioni inadempienti”, queste le ultime dichiarazioni del Ministro Lorenzin e del sottosegretario De Filippo, che dunque lasciano ben sperare. Anche se ancora…

Perché sugli OPG si è già detto e scritto tutto e fatto troppo poco. Perché la giustizia non esiste senza l’umanità Perché i diritti hanno bisogno di cure, come le persone Perché si possono avere progetti disinteressati e impopolari Perché cambiare vale la pena solo se è difficile Perché la salute vale più della sicurezza, anzi è l’unica sicurezza Perché non vale la gente, ma ciascuna donna è e ciascun uomo Perché la carità senza…

15 marzo, quindicesimo giorno
Lei non ha paura di me? Sa quanta gente ‘come me’ circola? Non sente un brivido lungo la schiena? E se mi parte la brocca? Mica c’è il dottor.. non ricordo il nome.. (meglio) con le sue fascette a ‘salvare’ voi sani. Vuol sapere qual è la differenza tra la mia vita e quella di quei figuranti che ieri avete fatto recitare? Il lavoro. Un reddito. Un posto nella società. Gente, grazie al cielo, diversa dai medici che mi danno le ‘pastichette’ per staccare la fattura. Gente, amici, che – pare una seduta da uno psicologo – ma poi te ne esci con libri da leggere, film da vedere e parlarne assieme, persone che non sono ‘migliori’ di te, anche loro hanno avuto momenti di rabbia, tensione, paura, ma hanno avuto, anche loro, di aver persone in grado di accoglierle.

Ho esperienza del digiuno religioso dei giorni di vigilia o di quando da ragazzini ci preparavamo alla comunione della domenica mattina. Bisognava arrivare digiuni a quell’appuntamento. E ancora più intensa ho l’esperienza del digiuno che chiamerò “sanitario”. In particolare uno: le 24 ore di preparazione precedenti a un intervento al cuore. In queste circostanze il corpo diventa più presente. La percezione a tratti dolorosa e di fragilità del corpo diventa dominante. Credo sia questo il…

opg1di Anita Eusebi

10 marzo, decimo giorno.

Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, costituiti alla fine del 1800, in epoca lombrosiana, racchiudono in sé il peggio dell’istituzione manicomiale e di quella carceraria, sono non-luoghi, istituzioni totali che, a oltre trent’anni dalla chiusura dei manicomi civili con la legge 180, sono rimaste sostanzialmente estranee e impermeabili alla riforma della scienza e della cultura psichiatrica.

Oltre agli ambienti certamente degradati e alle pessime condizioni di vita scandite dall’ordine istituzionale, ciò che non è più accettabile è l’idea di una giustizia fatta di meccanismi di internamento riconosciuti come del tutto incostituzionali, pericolosità sociale, incapacità di intendere e di volere, non imputabilità, o ancora evidenze biologiche infondate rispolverate per l’occasione.

1865666_orig9 marzo, nono giorno

di Anita Eusebi

La dignità di un uomo esiste a prescindere dal suo stato di salute e dai reati che possa aver commesso: questo il messaggio ripetuto in ogni dove da Marco Cavallo nella campagna a fianco di StopOPG. Un principio che vale per tutti, anche per coloro che sono internati negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, privati di ogni diritto e soggettività, spesso legati e violati, dimenticati e soli, ridotti a “oggetti”. Persone rese vuote “dallo sguardo e dalla parola della psichiatria”, come afferma Peppe Dell’Acqua, abbandonate nel loro problema psichico e nel loro delirio. Persone alle quali è urgente restituire volto, storia, diritti, cittadinanza nel senso più ampio del termine, dignità di esseri umani.

opg-pugiotto-704x400Sono i “piccoli opg” regionali il vero cruccio di Marco Cavallo. L’impegno di tutte le componenti di StopOpg dal gennaio 2012, dalla legge svuota carceri ad oggi, ha tentato di provocare capacità critica per avviare una resistenza che, al momento, alle battute finali (?) deve mostrare tutta la sua forza.

di Piero Cipriano. “Mi chiamo Fernando Alonso, corro in kart e voglio diventare un pilota di Formula uno”. Gli ultimi vent’anni della sua vita rimossi dalla memoria, il campione di Formula uno ricorda la sua vita fino al 1995. Per fortuna (scrive la Repubblica del 6 marzo 2014) ci pensa “uno psichiatra di fama mondiale, Antonio Picano, esperto in trattamenti con l’elettrochoc, nonché grande appassionato di Formula uno” a svelarci l’arcano, a illuminarci: “E’ come…