Il pensiero lungo è un libro che nasce da due passioni, il Costituzionalismo e la psichiatria di Franco Basaglia, che si incontrano e dialogano definendo una densità tutta particolare alla legislazione italiana per i servizi e l’assistenza alle persone con disturbo mentale, sul finire degli anni Settanta.
La sfida di questo libro risiede nell’illustrare come il processo di liberazione di chi soffre di disturbi mentali sia stato allora compiuto e vada oggi difeso nel nome della nostra Carta fondamentale, le cui norme di riferimento legate alla salute mentale hanno conferito senso, vigore e forza ad un’impresa storica quale quella del superamento dell’ospedale psichiatrico di Trieste e poi all’approvazione della legge 180: si tratta di una vicenda che merita oggi di essere ristudiata e ripensata, se non altro per i suoi contenuti culturali multisettoriali.
Infatti, come illustrato nell’Introduzione dalle straordinarie parole di Sergio Zavoli, l’autore Daniele Piccione in queste pagine riferisce le implicazioni del pensiero basagliano a molte e più generali fonti: il rapporto tra l’individuo e l’autorità, il potere medico, le ragioni di un umanesimo in lotta contro tutte le cause di esclusione, contro qualsiasi stigma o pregiudizio. Affiora il potente richiamo alla partecipazione continua e diffusa, cui Basaglia fermamente auspicava con un’azione instancabile di coinvolgimento e accoglimento del diverso. Le norme costituzionali divengono così una sorta di orizzonte cui continuamente il pensiero lungo rimanda.
Un libro che spinge a riflettere sull’urgenza di un impegno nelle trasformazioni sociali attraverso il richiamo dei principi costituzionali, che sfidano ogni giorno l’uscita dalle molte sacche di abbandono e disagio ancora racchiuse nel tessuto sociale del nostro Paese.