conoscere-e-sperimentare-per-evolvereGorizia, 25 ottobre 2011. L’iniziale progetto di offrire un premio per delle tesi di laurea che affrontino la percezione del disturbo mentale tra la popolazione giovanile, nasce dall’idea fondamentale che lo scopo dell’educazione è la formazione del carattere. “Cos’è il carattere? Gli psicologi e gli educatori parlano di personalità, noi, cittadini volenterosi, diciamo semplicemente che il carattere è formato dalle qualità nobili dell’uomo come la condivisione, la compassione, la tolleranza, l’autocontrollo, la simpatia, la pace interiore, ecc.

Ciò che dev’essere presente, nell’istruzione moderna, è la consapevolezza che non solo lo scopo dell’educazione è lo sviluppo del carattere dell’allievo, piccolo o grande che sia, ma anche che tale carattere è in nuce in lui, come il seme contiene l’albero in tutta la sua completezza. Per rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla crescita naturale di quel seme, affinché divenga un albero forte, capace di offrire frutti ed ombra a tutti gli esseri.

Conoscere è, pertanto, necessario per affrontare ogni ostacolo.

Oggi, in particolar modo, partendo dai dati sulla percezione del disturbo, emersi dalla ricerca che ha portato alla stesura della tesi di laurea specialistica in Relazioni Pubbliche d’Impresa, di Emanuela De Giorgi, su un campione di quattrocento studenti delle scuole medie superiori di otto, tra istituti e licei, di Gorizia, Monfalcone, Trieste, e che qui saranno presentati.

Sperimentare è la fase successiva, con modi ed iniziative che permettono l’attuazione di questi nuovi saperi, come in questo caso, proposti con il lavoro di definizione d’un piano di comunicazione integrata e, quindi, di tesi di laurea magistrale in Comunicazione integrata per le organizzazioni, al corso di laurea in Relazioni Pubbliche dell’Università di Udine a Gorizia, realizzato da Valentina Sciarratta.

Utile, c’è parso, far conoscere la vita reale di un idolo giovanile, il rocker Vasco Rossi, un personaggio che ha attraversato la vita di almeno quattro generazioni, presentato in un documentario-film, realizzato dai registi Sibylle Righetti ed Alessandro Paris, che ne illustra talenti e fragilità, coraggio d’essere sé stesso anche sotto il peso travolgente della celebrità, che porta sì gratificazioni ma anche fasci continui di desideri annientanti, d’errori, di contraddizioni. La scelta del rock, anche come via di fuga dalla depressione, proprio quello che il rock è sempre stato.

Andare in cerca di sé senza abbandonare troppo l’amata Zocca, nella provincia modenese, le tradizioni da cui proviene, la nostalgia di un’Italia del dopoguerra, che non c’è più, ma che insegna ancora molto.

Fuori c’è il mondo in mano alla pubblicità, ai mass media. La sfida continua è capire quanto la tua voce potrà rimanere fedele alla tua anima, la tua vita personale rimanere ancorata ai tuoi ritmi, ai tuoi affetti più sinceri.

Evolvere come. E’ questa la sfida anche dei giovani d’oggi, in un periodo non facile, disorientante, ma con opportunità di crescita ancora feconde, che dobbiamo contribuire a generare.

In questo spazio d’interventi, si sono chiamate a dialogare le comunità con le istituzioni, affinché le une possano integralmente esprimersi, le altre saggiamente ascoltare e proporre, traducendo in servizio quello che abbisogna. Sapendo, sia le une sia le altre, che la gènesi di una giusta direzione comincia dalla “persona”, presente in entrambe le parti.

Mario Brancati

Presidente Consulta regionale, Associazioni disabili del F.V.G.

Gabriella De Simon

Presidente Unione regionale delle associazioni per la salute mentale del FVG

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