Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) – In Italia ci sono un milione di pazienti  psichiatrici gravi, 200 mila cronici. E manca il 60% dei posti letto o di cura. Un ricovero in strutture pubbliche e case di cura costa tra 500 e 1.000 euro al giorno. E la mancata collaborazione con le strutture extraospedaliere (che costano 70-200 euro al giorno) deputate ad assistenza e cura dopo la fase acuta, provoca: eccesso di ricoveri, spese eccessive, interventi inadeguati e cronicizzazioni. Lo denuncia Federazione nazionale strutture comunitarie psicoterapeutiche (Fenascop), che oggi ha aperto a Torino il convegno nazionale. A 30 anni dall’entrata in vigore della legge Basaglia che ha chiuso i manicomi, nel campo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici, si legge in una nota Fenascop, “assistiamo oggi a sprechi, divisioni e mancanza di dialogo” tra i diversi servizi. Gli sconfitti, secondo la Federazione restano i pazienti. “Con il principio di accreditamento – sottolinea in una nota il direttore scientifico Fenascop, Giovanni Giusto – si sarebbero dovute superare tutte le barriere tra pubblico e privato”. “Ciò nella realtà non avviene. Il servizio ‘pubblico’ – dice Giusto – tende a difendere il suo status quo e dà accreditamento a strutture terze, ma sempre e soltanto pubbliche”. A tutto questo si aggiungono gli sprechi: “Nella maggior parte delle Regioni – si legge in una nota Fenascop – non viene fatta un’analisi delle strutture pubbliche e private esistenti, salvo creare e mettere in rete nuove strutture pubbliche che generano concorrenza, tensione, illogicità e, in più casi, gestione privatistica del pubblico”.  Secondo la Federazione delle strutture comunitarie psicoterapeutiche serve “un modello di intervento veramente indirizzato alla cura e alla riabilitazione psichiatrica. La psicoterapia e la psichiatria non vanno ospedalizzate. Gli Spdc (Servizio psichiatrico diagnosi e cura) ospedalieri purtroppo non parlano con le realtà territoriali ed è quasi la norma che non sappiano o non vogliano sapere quali sono gli altri percorsi alternativi sul territorio. La maggior parte dei pazienti delle varie realtà non è la stessa degli Spdc”. Nel nostro Paese a fronte dei 15 milioni di persone che almeno una volta nella vita consultano uno psicologo-psicoterapeuta, uno psichiatra o un neurologo, si registra una grave insufficienza dei posti letto e progetti individuali (dal primo intervento in strutture ospedaliere alla cura e assistenza con posti letto e progetti individuali in strutture extraospedaliere): la necessità di 10 posti ogni 10.000 abitanti si scontra con una realtà che offre 4 posti ogni 10.000 abitanti, un vuoto del 60%.

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