Enna. Un episodio di malasanità si è registrato nel reparto di Psichiatria, che si trova ospitato nel vecchio ospedale di via Messina e che è stato denunziato da un cittadino che ha inviato una lettera circostanziata al Direttore generale dell’Asp ennese, Nicola Baldari, ma l’accaduto è stato portato a conoscenza dell’Assessore regionale alla sanità, Massimo Russo, alla Procura della Repubblica ed alla Guardia di Finanza, circostanziato da foto, che riguardano un ragazzo palermitano di 17 anni, N.S., ricoverato per circa una decina di giorni presso il reparto di Psichiatria, affetto da disturbi della psiche.

N.S. è stato ricoverato nel reparto di Psichiatria il 10 febbraio scorso, giorno 11, in preda ad attacchi convulsivi – scrive E.L., che in quei giorni era ricoverato nel reparto per un attacco di ischemia – eludendo la scarsa vigilanza del personale di turno, è riuscito a togliere con forza l’inferriata della finestra, ad aprire la finestra, ad uscire dopo un salto di circa due metri, quindi ha scavalcato l’inferriata dell’ospedale, e ad allontanarsi dal reparto. Sono stati allertati i carabinieri della compagnia, che sono riusciti a bloccarlo, mentre lo stesso stava per rubare una Fiat Panda, perché probabilmente voleva ritornare a Palermo dai propri familiari. Ricondotto in reparto è stato “legato mani, piedi e collo” al letto, dopo avergli somministrato dei sedativi.

E.L. evidenzia nella lettera inviata al dottor Baldari che “c’è stato un accanimento nei confronti del ragazzo da parte di medici ed infermieri, accanimento dimostrato da foto scattate con il telefonino. E.L. evidenzia anche l’assenza di medici per gran parte del turno di lavoro, presenti infermieri improvvisati, quindi un esempio lampante di malasanità “in cui i pazienti affetti da turbamenti della psiche non solo non sono curati ma vengono trattati come delle bestie; si aggiunga che i locali sono fatiscenti e sporchi, vitto da vomitare tutte le volte che viene buttato su dei tavoli sporchi”.

Nella segnalazione si fa riferimento anche ad un altro episodio, avvenuto domenica 13, quando N.S. è stato visitato dalla madre, sorella e dalla fidanzata Angela. Il ragazzo era in forte crisi isterica perché voleva essere slegato volendo abbracciare i familiari. Ci sono stati pianti, lacrime, grida di protesta ma non c’è stato niente da fare perché medico ed infermiera si sono rifiutati di venire incontro alle richieste dei familiari del ragazzo, che è rimasto legato. “Natale e tutti i pazienti malati di mente – scrive nella sua lettera E.L., che è rimasto tre giorni ricoverato nel reparto – non devono essere curati con le cinghie, le corde ed i lenzuoli arrotolati per incaprettare il paziente. Il paziente, affetto da disturbi della psiche, dovrebbe essere curato con farmaci ma anche con amore e dedizione completa, comprensione, carezze e sorrisi incoraggianti, oltre a grande professionalità”.

(da ViviEnna.it)

2 Comments

  1. maria clara

    Prendiamo esempio da questo cittadino coraggioso e denunciamo queste nefandezze.. Da altro canto, abbracciamo nostri congiunti, i nostri amici meno fortunati, che tante volte l’amore è la medicina migliore…

  2. Un paziente ricoverato per ischemia ed uno per crisi epilettiche, ma che reparto di Psichiatria è?

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